Fiori per Otello: Sui crimini di Jena

Titolo originale:

Flowers for Otello: On the Crimes That Came Out of Jena

Contenuto del libro:

Un potente testo performativo che illumina gli episodi di violenza anti-immigrati nella Germania contemporanea.

Tra il 1998 e il 2007 una serie di omicidi in Germania, sdegnosamente definiti "omicidi del donatore" dai media, sono stati attribuiti dalla polizia tedesca a rivalità interne tra immigrati. Tra le vittime vi erano otto cittadini di origine turca, un cittadino greco e una poliziotta tedesca. Solo nel 2011 l'opinione pubblica tedesca ha appreso non solo che la polizia aveva ignorato gli indizi che indicavano i veri responsabili, un gruppo neonazista chiamato National Socialist Underground, ma anche che dagli archivi della Polizia Federale e delle organizzazioni di intelligence erano scomparsi importanti fascicoli, forse contenenti prove che implicavano agenzie statali.

Esther Dischereit, una delle voci ebraiche tedesche più autorevoli della generazione post-Olocausto, fa del fallimento dello Stato nel proteggere i suoi cittadini dalla violenza razzista il fulcro del suo testo performativo Flowers for Otello: On the Crimes That Came Out of Jena. Alla ricerca di un linguaggio appropriato con cui incontrare le persone in lutto, l'attrice trova anche il modo di sollevare la coltre di silenzio usata da coloro che preferirebbero che dimenticassimo. Combinando testimonianze, miti ed episodi di una storia di violenza contro le minoranze, Fiori per Otello, nella traduzione di Iain Galbraith, rifiuta il caos, rivelando invece l'ordine agghiacciante e modellato della tragedia e portando alla ribalta l'umanesimo di un grande scrittore.