Fare scienza: Tra natura e società

Titolo originale:

Making Science: Between Nature and Society

Contenuto del libro:

La sociologia della scienza è oggi dominata dai relativisti che sostengono audacemente che il contenuto della scienza non è influenzato dall'evidenza del mondo empirico, ma è invece costruito socialmente in laboratorio. Making Science è la prima critica seria da parte di un sociologo alla posizione del costruttivismo sociale.

Stephen Cole inizia facendo una distinzione tra due tipi di conoscenza: il nucleo centrale, che consiste in quei contributi che hanno superato la prova della valutazione e sono universalmente accettati come veri e importanti, e la frontiera della ricerca, che è composta da tutti i lavori in corso ancora in fase di valutazione. Delle migliaia di contributi scientifici prodotti ogni anno, solo una manciata finisce nel nucleo centrale. Cosa distingue quelli che hanno successo?

Concordando con i costruttivisti, Cole sostiene che non esiste un insieme di regole che permetta agli scienziati di certificare la validità della conoscenza di frontiera. Questa conoscenza è "sottodeterminata" dall'evidenza e quindi i fattori sociali - come le caratteristiche professionali e l'autorità intellettuale - possono giocare un ruolo cruciale nella sua valutazione. Ma Cole si divide dai costruttivisti quando afferma che è impossibile capire quale conoscenza di frontiera si aggiudica un posto nel nucleo centrale senza prima considerare le caratteristiche cognitive dei contributi. Conclude che, sebbene il focus della ricerca scientifica, il tasso di avanzamento e il fare scienza quotidiano siano influenzati da variabili e processi sociali, il contenuto del nucleo della scienza è vincolato dalla natura. In Making Science, Cole mostra come le variabili sociali e quelle cognitive interagiscano nella valutazione della conoscenza di frontiera.