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Il libro “We Make Our Own History” di Laurence Cox e Alf Gunvald Nilsen sostiene che il neoliberismo si sta avvicinando alla fine e che è necessario un nuovo approccio all'attivismo incentrato sui movimenti collettivi dal basso. Sottolinea l'importanza di imparare dalle lotte passate contro varie forme di oppressione. Gli autori impiegano un'analisi marxista per fornire approfondimenti sui movimenti sociali, con l'obiettivo di fornire agli attivisti una comprensione più profonda dei problemi sistemici che devono affrontare.
Vantaggi:Gli autori offrono una prospettiva critica sul fallimento del neoliberismo, promuovendo un “movimento di movimenti” che abbraccia la diversità e l'intersezionalità. Il libro è ben studiato e prende spunto da movimenti sociali contemporanei e storici, per attrarre i lettori con una mentalità attivista. Fornisce preziose intuizioni sulle relazioni di classe e sui conflitti sociali, rendendolo una lettura raccomandabile per gli attivisti seri.
Svantaggi:L'approccio non convenzionale del libro potrebbe non incontrare il favore di tutti i lettori, e la sua struttura marxista potrebbe risultare sgradevole per coloro che preferiscono lenti ideologiche diverse. Inoltre, il fatto che il libro sia stato rifiutato suggerisce che non ha un'attrattiva mainstream, e alcuni potrebbero trovare la profondità dell'analisi impegnativa.
(basato su 2 recensioni dei lettori)
We Make Our Own History: Marxism and Social Movements in the Twilight of Neoliberalism
Viviamo nel crepuscolo del neoliberismo: le classi dirigenti non possono più governare come prima e la gente comune non è più disposta a farsi governare nel vecchio modo. Perseguito dalle élite globali fin dagli anni Settanta, il neoliberismo è definito dall'espropriazione e dalla crescente disuguaglianza.
Il rifiuto di continuare a essere governati in questo modo - "ya basta! ' - appare in un arco di resistenza che si estende dall'India rurale alle città del Nord globale. Da questa rete di movimenti stanno emergendo nuove visioni di un futuro al di là del neoliberismo. We Make Our Own History risponde a queste visioni rivendicando il marxismo come teoria nata dall'esperienza e dalla pratica degli attivisti.
Questo libro segna una rottura sia con la teoria del movimento sociale consolidata, sia con quelle forme di marxismo che trattano la pratica dell'organizzazione del movimento sociale come un processo non problematico. Mostra come i movimenti possano svilupparsi da conflitti locali a lotte globali; come il neoliberismo operi come movimento sociale dall'alto e come le lotte popolari possano creare nuovi mondi dal basso.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)