Dracula e la filosofia: Morire per sapere

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Titolo originale:

Dracula and Philosophy: Dying to Know

Contenuto del libro:

In Dracula e la filosofia 24 filosofi notturni pedinano e vivisezionano Dracula da molti punti di vista. John C.

Altmann decide se Dracula possa essere davvero incolpato per i suoi crimini, dal momento che è nella sua natura di vampiro comportarsi in un certo modo. Robert Arp sostiene che la dipendenza di Dracula dal sangue umano vivo lo condanna a una perpetua frustrazione e infelicità. John V.

Karavitis vede Dracula come un individuo randiano contrapposto al collettivo marxista. Greg Littmann sostiene che se disapproviamo il comportamento di Dracula, dovremmo essere vegetariani.

James Edwin Mahon usa l'esempio di Dracula per risolvere problemi assillanti sulla desiderabilità dell'immortalità. Adam Barkman e Michael Versteeg riflettono su cosa si provi davvero a essere Dracula, facendo così luce sulla natura della coscienza. Robert Vuckovich analizza la moralità sessuale di Dracula e di altri personaggi della saga di Dracula.

Ariane de Waal spiega che “Dragula” fa paura perché ogni volta che appare questo essere provoca “problemi di genere”. E Cari Callis dimostra che il Conte è in realtà l'archetipo junghiano dell'Ombra - con l'aggiunta di elementi del Mutaforma - nel viaggio di Mina Harker, eroina/vittima del romanzo di Stoker, da ragazza sciocca a donna emancipata.