Disorientamento - Bernard Rudofsky nell'impero dei segni

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Titolo originale:

Disorientation - Bernard Rudofsky in the Empire of Signs

Contenuto del libro:

L'architetto migrante viennese Bernard Rudofsky (1905-1988) è ricordato soprattutto per aver curato “Architecture without Architects”, la famosa mostra fotografica del 1964 di strutture vernacolari e preindustriali al Museum of Modern Art di New York. Lungi dall'essere una semplice invocazione romantica o nostalgica di culture perdute a causa della modernità industriale, la mostra di Rudofsky attingeva a decenni di speculazioni sull'architettura e l'urbanistica moderne, in particolare sulle loro influenze semantiche, tecnologiche, istituzionali, commerciali e geopolitiche.

Concentrandosi sugli incontri di Rudofsky con il Giappone negli anni Cinquanta - egli descrisse il Giappone del dopoguerra come uno “specchio retrovisore” dello stile di vita americano - la storica dell'architettura Felicity D. Scott rivisita le letture dell'architetto del vernacolo sia negli Stati Uniti che in Giappone, che risuonano con i suoi tentativi di immaginare architetture e città che rifiutano di comunicare in senso normativo. In un mondo contemporaneo saturo di informazioni visive, le riflessioni non convenzionali di Rudofsky assumono una risonanza maggiore.

Pratica spaziale critica 7.

A cura di Nikolaus Hirsch, Markus Miessen.

Con opere di Martin Beck.