Disertare le guerre culturali

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Titolo originale:

Deserting from the Culture Wars

Contenuto del libro:

Artisti e scrittori considerano una diserzione tattica dalle "guerre culturali" - un rifiuto di essere distratti, un abbraccio della comprensione emancipatoria della cultura.

Disertare dalle guerre culturali riflette e interviene nel nostro attuale momento di combattimento ideologico sempre più polarizzante, spesso visto come il ritorno delle "guerre culturali". Come vengono definite e condotte queste guerre culturali? Impegnarsi in un teatro di guerra che è stato delineato dal nemico è una scorciatoia per la sconfitta. Uscendo dalla modalità reattiva che produce solo una serie di risposte pavloviane, questo libro propone una diserzione tattica dalle guerre culturali così come vengono condotte oggi: un rifiuto di giocare ai giochi di guerra dell'altra parte, una riluttanza a farsi distrarre.

Le truppe volontarie nelle guerre culturali sono spesso comandate da maestri professionisti della propaganda. Che cosa possono fare, allora, gli artisti e gli altri che si occupano professionalmente di immagini e di immaginari, di narrazioni e di assembramenti, per contribuire alla scoperta collettiva di diversi modi di vivere la cultura? Lungi dal limitare la performance della cultura a un atto di parola unilaterale, all'astratto "diritto di dire qualcosa", una comprensione emancipatoria della cultura deve concepirla come incarnata e intersoggettiva, come una performance collettiva.

Contributori

Bini Adamczak, Kader Attia, Rose Hammer, Tom Holert, Charl Landvreugd e Sebastian Olma, Geert Lovink e Esmee Schoutens, Sven Lütticken, Diana McCarty, Dan McQuillan, Johannes Paul Raether, Natascha Sadr Haghighian, Jonas Staal.