Decolonizzare e ricostruire l'Africa

Punteggio:   (3,5 su 5)

Decolonizzare e ricostruire l'Africa (Sylvia Tamale)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro è ampiamente considerato un importante contributo ai campi degli studi decoloniali e del femminismo, ma numerosi recensori hanno segnalato seri problemi di stampa, tra cui lettere mancanti e una qualità di stampa complessivamente scarsa, in particolare nelle copie acquistate su Amazon.

Vantaggi:

Il libro offre spunti di riflessione sulla decolonizzazione e sull'afro-femminismo, affrontando concetti complessi con uno stile accessibile. Viene elogiato come lettura essenziale per chi è interessato alla giustizia sociale, all'uguaglianza e alle società inclusive.

Svantaggi:

Secondo quanto riferito, molte copie sono stampate male, con lettere mancanti e testo illeggibile, causando frustrazione nei lettori. I problemi di stampa hanno avuto un impatto negativo sulla possibilità di citare il libro e sono stati considerati inaccettabili per il prezzo del libro.

(basato su 12 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Decolonizing and Reconstructing Africa

Contenuto del libro:

L'obiettivo generale del libro è quello di mettere in primo piano le prospettive femministe all'interno del dibattito sulla decolonizzazione dell'Africa, esponendo la dinamica intersezionale tra forze come il razzismo, il capitalismo e il patriarcato. Potere e resistenza sono i temi principali del volume. Il prefisso "de-" nel termine "decolonizzazione" indica un'azione attiva di disfacimento o inversione. Per l'Africa, questo concetto è pesantemente gravato da storie profonde e complesse, molte delle cui conseguenze sono irreversibili. Il libro parla dello smantellamento dei diversi strati di strutture, ideologie, narrazioni, identità e pratiche coloniali radicate che pervadono ogni aspetto della nostra vita. Eppure, l'Africa deve pensare oltre la decostruzione; dopo tutto, il termine stesso ci costringe a tornare, ancora e ancora, tra le braccia del coloniale. In definitiva, l'agenda africana per la decolonizzazione deve prevedere ri-costruzioni, ri-clamazioni e ri-affermazioni.

Il primo capitolo stabilisce lo sfondo su cui si costruisce il resto del libro, seguito dal secondo capitolo che elabora i processi di decolonizzazione. Il terzo capitolo introduce i femminismi africani nel contesto della colonizzazione, esplorando il panorama degli studi sulle donne e sul genere nel continente prima di concentrarsi sul concetto di intersezionalità e sul suo legame con la decolonizzazione. Il capitolo si chiude con la discussione di una particolare forma di intersezionalità che espone la natura dell'oppressione umana all'interno del patriarcato e la sua connessione con lo sfruttamento dell'ambiente naturale. In questo caso, il rapporto tradizionale dell'Africa con la natura è collegato al concetto di afroecofemminismo. Nel quarto capitolo metto in discussione la colonizzazione dei concetti normativi di sesso, genere e sessualità, empitomizzata nel caso dell'atleta olimpica sudafricana Caster Semenya. Attraverso l'accostamento della storia di Semenya a quella di un altro olimpionico, Michael Phelps, il capitolo analizza le dinamiche di potere coloniale in gioco nel rafforzamento delle norme dualistiche di genere e dell'eteronormatività.

Il quinto capitolo del libro affronta la questione del pluralismo giuridico, come inteso e applicato nel continente. Le questioni relative al diritto consuetudinario, alla giustizia popolare e al relativismo religioso sono analizzate criticamente nel contesto della colonizzazione. Lo spacchettamento del concetto di diritti umani è l'obiettivo principale del sesto capitolo, in particolare la sua rilevanza per la giustizia di genere, criticando il concetto stesso di "uguaglianza di genere", che suona vuoto rispetto alle esperienze vissute dalla maggior parte delle donne africane. Il concetto africano di Ubuntu viene segnalato come una possibile alternativa per la giustizia sociale delle donne. Nel settimo capitolo, l'opera affronta il tema della decolonizzazione dell'accademia africana. Che ruolo hanno queste istituzioni - le cui radici e i cui discorsi sono profondamente radicati nella storia coloniale - nel far uscire il continente dal sottosviluppo? Dopo una breve discussione sulla colonizzazione interiorizzata, il capitolo suggerisce cinque modi diversi in cui l'Accademia africana può liberarsi dal giogo del colonialismo. Il penultimo capitolo discute l'istituzione della famiglia in Africa utilizzando l'Uganda come caso di studio. Esamina il ruolo della famiglia nel perpetuare il capitalismo etero-patriarcale e discute l'efficacia delle controversie di interesse pubblico come strategia per la giustizia di genere.

Il capitolo finale indaga il movimento panafricanista da un punto di vista femminista, con l'obiettivo di far emergere il lavoro e le idee delle donne che sono state invisibilizzate all'interno di questo movimento storico. Un epilogo alla fine del libro traccia le sfide dell'Africa nell'era dei big data e del nuovo colonialismo digitale.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781988832494
Autore:
Editore:
Sottotitolo:An Afro-Feminist-Legal Critique
Rilegatura:Brossura
Anno di pubblicazione:2020
Numero di pagine:220

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)