Daoismo, dandismo e correttezza politica

Titolo originale:

Daoism, Dandyism, and Political Correctness

Contenuto del libro:

Come avrebbe reagito Zhuangzi, filosofo cinese vissuto nel IV secolo a.C., alle recenti riforme linguistiche comunemente definite "politicamente corrette"? Zhuangzi era uno scettico del linguaggio, il che significa che non credeva che il linguaggio potesse trasmettere i veri significati del mondo. Zhuangzi avrebbe potuto sostenere che il politicamente corretto non crea altro che un mondo di sogno fatto di regole, politiche e parole, non più reale di quando "sognava di essere una farfalla"? Scritto in tono provocatorio, questo libro esamina la correttezza politica attraverso la lente dell'antica filosofia cinese, nonché attraverso la filosofia estetica del dandismo di Brummell e Wilde.

Diversi studiosi hanno stabilito legami tra lo Zhuangzi e il dandismo e Wilde ha scritto una delle prime recensioni della traduzione inglese dello Zhuangzi di Herbert Giles. Come il taoismo, il dandismo non si impegna in una "correzione" confuciana del linguaggio, preferendo invece il vagabondaggio e la divagazione senza meta.

Il "vagabondo spensierato" taoista è un flneur, e sia il taoista che il dandy decostruiscono il puritanesimo e la correttezza ricercati dal confucianesimo, dal vittorianesimo e dalla nostra cultura neoliberale contemporanea. Invece di cercare di indurre opinioni corrette, cercano di liberare la mente.