Complessità coloniali: Razza e corpi nell'America del XVIII secolo

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Titolo originale:

Colonial Complexions: Race and Bodies in Eighteenth-Century America

Contenuto del libro:

In Colonial Complexions, la storica Sharon Block esamina come gli angloamericani abbiano costruito ideologie razziali a partire dalle descrizioni dell'aspetto fisico. Analizzando più di 4.000 annunci di servi e schiavi fuggitivi nei giornali coloniali e decine di fonti transatlantiche, l'autrice rivela come i coloni abbiano trasformato caratteristiche osservabili in realtà razziste. Basandosi sulla sua esperienza nelle digital humanities, Block ripropone queste note fonti storiche per mettere in luce come il linguaggio quotidiano abbia dato vita alla razza e all'identità prima dell'ascesa del razzismo scientifico.

Nel diciottesimo secolo, una moltitudine di caratteristiche oltre al colore della pelle entravano a far parte delle ipotesi razziali, e la carnagione non aveva un significato stabile o univoco. I colonizzatori giustificarono un sistema di lavoro schiavistico basato sulla razza non opponendo bianchi e neri, ma accumulando differenze nei corpi che descrivevano: il razzismo si concretizzava marcando la variazione dalla norma su alcuni corpi e la variazione come norma su altri. Queste sottili sistematizzazioni del razzismo naturalizzavano la schiavitù nella descrizione corporea, cancellavano l'eredità dei nativi americani e privilegiavano la storia della vita come marcatore cruciale dello status di libertà solo per le persone di identità europea.

Colonial Complexions suggerisce possibilità alternative alle moderne formulazioni delle identità razziali e offre una precisa analisi storica delle convinzioni alla base dell'evoluzione delle nozioni di differenze razziali nella storia del Nord America.