Commetario su Daniel

Titolo originale:

Commetary on Daniel

Contenuto del libro:

L'opera singola più importante prodotta dai Padri della Chiesa su uno qualsiasi degli scritti profetici dell'Antico Testamento, commentando il testo originale ebraico e mostrando una completa padronanza di tutta la letteratura della Chiesa sugli argomenti trattati fino al momento della composizione, è senza dubbio il Commento di San Girolamo al Libro di Daniele. Nell'opera di Origene su Daniele gran parte dell'esegesi è viziata dai principi allegorici dell'ermeneutica dell'autore, e il successivo commento di Crisostomo ha più la natura di una serie di omelie che di un tentativo di affrontare i problemi delle profezie di Daniele.

Per oltre 1100 anni dopo la sua pubblicazione, tutti coloro che scrissero su Daniele si mostrarono più debitori di quest'opera di Girolamo che di qualsiasi altro commento alle Scritture dell'Antico Testamento prodotto nel periodo dei Padri della Chiesa. È strano che, nonostante le sedicimila pagine dei Padri Antichi, Niceni e Post-Niceni, nelle tre principali serie di traduzioni della letteratura patristica pubblicate da Scribners qualche anno fa, il Commento a Daniele sia stato tralasciato, come nella precedente serie di traduzioni intraprese dai leader del Movimento di Oxford a metà del XIX secolo. Il quinto volume dei Padri Antichi comprende i frammenti del commento a Daniele di Ippolito, scritto intorno all'anno A.

D. 230 e questi frammenti contengono materiale molto importante, soprattutto sull'ultima delle settanta settimane, sull'Anticristo e sulla sorprendente identificazione da parte dell'autore delle dita di argilla e di ferro di Daniele 2:43 con le democrazie; tuttavia, l'opera è del tutto inferiore in termini di apprendimento e di intuizione a quella di Girolamo.