Cittadini fantasma: Apparizioni decoloniali di figure apolidi, straniere e vagabonde nella legge

Titolo originale:

Ghost Citizens: Decolonial Apparitions of Stateless, Foreign and Wayward Figures in Law

Contenuto del libro:

Ghost Citizens parla di apolidi in situ, persone che vivono in un Paese che considerano proprio ma che non li riconosce come cittadini. Liew sviluppa il concetto di "cittadino fantasma" per comprendere un'esperienza globale e una doppia oppressione: essere invisibili e temuti dalla legge.

Il termine si riferisce anche a due pratiche statali preoccupanti: l'eliminazione dei propri cittadini e il conferimento di cittadinanze fantasma (che considerano le persone straniere senza alcuna prova legale). Attraverso l'esame della legge, dei processi legali e delle interviste con gli apolidi e i loro sostenitori, questo libro di ricerca approfondita esamina la giurisprudenza internazionale e nazionale e le decisioni amministrative per mostrare una pratica emergente in cui gli Stati puntano a una figura materna, costruita nella legge come razziale, straniera e potenzialmente sleale, per rappresentare le persone come non parenti e quindi responsabilità di altri Stati.

Tracciando le vestigia legali del colonialismo britannico nel caso di studio della Malesia, Liew mostra come gli Stati contemporanei post-coloniali, democratici e multigiuridici utilizzino la legge, i suoi processi e le idee storiche sulle categorie razziali per creare e mantenere l'apolidia. Questo libro sfida le norme consolidate del riconoscimento statale e invita a discutere le idee prese in prestito da altre aree del diritto, tra cui le tradizioni giuridiche indigene e il diritto di famiglia, su come organizzare le nostre comunità con relazioni e trattamenti più rispettosi tra i parenti.