Città di confine

Titolo originale:

Border Towns

Contenuto del libro:

I diversi saggi che compongono Border Towns inseguono, inquietano e turbano le idee sulla situazione e sul riferimento.

Come gruppo, gli argomenti dei saggi - il colore, la licantropia, la storia afro-canadese, la cucina, il trasporto pubblico, eccetera - formano un campo improbabile. Ma in tutte le sue pagine il libro traccia e descrive atti di situazione; e - per tutti i suoi lupi mannari, i droghieri verdi e gli appelli alla miscegenazione e alla migrazione - il suo interesse non è nella cattura ma nella "forma stessa del riferimento".

La figura del titolo della città di confine funge da "barba" per l'inassimilabile. L'autore, i cui altri libri Dalkey sono libri di poesia, scrive: "L'errore o la miopia consiste nel percepire le città di confine come composizioni finite o univoche, o come luoghi in cui i monoliti si estendono e si mescolano; o si fissano l'un l'altro..... Forse al massimo la città di confine - il termine - è il gesto verso qualcosa che in realtà è insostenibile o insostenibilmente scomodo".

Così Border Towns - il libro di saggi - è forse, finalmente, un libro sulla poesia. ("Mi sembra spesso", scrive l'autore, "che uno dei migliori usi che si possano fare della prosa sia la descrizione della poesia").