Punteggio:
Le recensioni del libro evidenziano le sue profonde intuizioni sul modernismo e sulla letteratura, ma criticano anche i suoi limiti, in particolare per quanto riguarda le discussioni sull'arte visiva. Le diverse prospettive riflettono un misto di ammirazione per l'impegno intellettuale dell'autore e di preoccupazione per alcuni pregiudizi e interpretazioni presentati nel testo.
Vantaggi:Il libro è lodato per la sua lucidità, la sua erudizione e le sue argomentazioni rigorose sul modernismo e la letteratura. Fornisce intuizioni intriganti che risuonano con i lettori frustrati dalla scrittura contemporanea, proponendo un impegno significativo con il mondo che riflette le vere preoccupazioni moderniste.
Svantaggi:I critici notano che il libro contiene sezioni asciutte e accademiche e sostengono che il rifiuto dell'autore nei confronti di alcuni movimenti artistici, in particolare l'arte astratta, sia fuorviante. Ci sono preoccupazioni riguardo ai pregiudizi dell'autore nei confronti di Picasso e alla percezione di una mancanza di comprensione del rapporto tra arte figurativa e astratta. Inoltre, alcuni passaggi sono confusi o mal espressi.
(basato su 3 recensioni dei lettori)
What Ever Happened to Modernism?
La qualità della scrittura letteraria di oggi suscita le opinioni più forti. Per il romanziere e critico Gabriel Josipovici, il romanzo contemporaneo in inglese è profondamente deludente: un parente povero dei suoi rivoluzionari antenati modernisti. Questo libro agile e appassionato si chiede perché.
Il modernismo, suggerisce Josipovici, è solo superficialmente una reazione all'industrializzazione o una rivoluzione nella dizione e nella forma; essenzialmente, è l'arte che prende coscienza dei propri limiti e delle proprie responsabilità. Le sue origini non vanno ricercate nel 1850 o nel 1800, ma all'inizio del 1500, con la crisi della società e della percezione che portò anche all'ascesa del protestantesimo. Con raffinatezza e persuasività, Josipovici traccia alcune delle tappe principali del Modernismo, da D rer, Rabelais e Cervantes fino ai giorni nostri, riunendo una ricca schiera di artisti, musicisti e scrittori sia familiari che inaspettati, tra cui Beckett, Borges, Friedrich, C zanne, Stevens, Robbe-Grillet, Beethoven e Wordsworth. Conclude con un attacco pungente all'attuale scena letteraria britannica e americana, che solleva interrogativi non solo sul gusto nazionale, ma sulla stessa cultura contemporanea.
Gabriel Josipovici ha trascorso una vita a scrivere e a scrivere di altri scrittori. Che fine ha fatto il modernismo? è una stridente chiamata alle armi e un tour de force di spiegazioni letterarie, artistiche e filosofiche che stimolerà chiunque sia interessato all'arte del XX secolo e di oggi.
© Book1 Group - tutti i diritti riservati.
Il contenuto di questo sito non può essere copiato o utilizzato, né in parte né per intero, senza il permesso scritto del proprietario.
Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)