Calvino e la visione federale

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Titolo originale:

Calvin and the Federal Vision

Contenuto del libro:

Giovanni Calvino (1509-64) è stato l'apice della Riforma protestante del XVI secolo in Europa. In occasione del cinquecentenario della sua nascita, è opportuno esplorare la teologia dell'alleanza di Calvino, che può essere una delle migliori finestre per comprendere e valutare la sua teologia nel suo complesso.

Negli ultimi anni, la Visione Federale è emersa nei circoli conservatori riformati ed evangelici americani. Essa ha un forte legame ermeneutico, teologico e pratico con Calvino. Sebbene Calvino fosse un teologo dell'alleanza, egli mantenne fermamente la distinzione evangelica tra legge e vangelo, specialmente nella sua esposizione della giustificazione per sola fede (sola fide) e della salvezza per sola grazia (sola gratia), con un'enfasi equilibrata sull'obbedienza alleale dei credenti.

Inoltre, scopriremo che Calvino non solo applica la distinzione tra legge e vangelo alla soteriologia, ma anche alla rappresentazione della storia redentiva. In Calvino, la distinzione tra legge e Vangelo era fondamentale per la rappresentazione della visione biblica dell'escatologia nel Giardino dell'Eden prima della caduta e sotto l'Antica Alleanza.

Tuttavia, gli esponenti della Visione Federale negano la validità della distinzione tra legge e vangelo nell'ermeneutica, nella teologia e nella pratica, mentre si identificano con quelli di Calvino. In questo senso, possiamo identificare la Visione Federale non con la Riforma protestante e con Calvino, ma come un monocovenzionalismo coerente in cui si nega la distinzione tra legge e Vangelo e si applica questo principio monocovenzionale in modo coerente alla comprensione dell'ermeneutica, della soteriologia, della dottrina della doppia predestinazione e della teologia sacramentale.