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Borealis
Uno studio intimo sui ghiacciai dell'Alaska, sulla memoria, sulla solitudine e sull'incarnazione del nero negli spazi selvaggi.
In Borealis, Aisha Sabatini Sloan documenta un'estate solitaria trascorsa a scrivere a Homer, in Alaska. I ricordi dei soggiorni passati con le amiche di allora la accompagnano mentre rivisita i negozi locali e cammina lungo le spiagge, osservando i ghiacciai mentre ascolta Bjork. Mentre vaga, passa al setaccio idee sull'identità, la noia e la nostalgia, mettendo il proprio processo in dialogo con una serie di muse, tra cui Lorna Simpson, Jean Toomer, Fred Moten, Anne Carson, l'esploratore artico Matthew Henson e il nipote incarcerato, che le invia i suoi saggi dall'isolamento. Muovendosi liberamente nel paesaggio della sua mente, l'autrice scrive in modo vivido, rispecchiando i collage luminosi della sua pratica artistica. Primo titolo commissionato per la serie Spatial Species, Borealis è un diario di bordo mutevole delle esperienze di Sabatini Sloan come donna nera queer nella natura selvaggia e nei misteri del fare arte.
La serie Spatial Species, curata da Youmna Chlala e Ken Chen, indaga i modi in cui attiviamo lo spazio attraverso il linguaggio. Nella tradizione di An Attempt at Exhausting a Place in Paris di Georges Perec, i titoli di Spatial Species sono edizioni tascabili, ognuna delle quali si concentra sul luogo. Invece di luoghi turistici e piazze pubbliche, incontriamo spazi non segnati ed enigmatici, margini e tracce diasporiche. Un viaggio così intimo richiede esperimenti di linguaggio e di genere, che trasformano il diario di viaggio, la narrativa o il memoir in qualcosa di più vicino al mangiare, al bere e al sognare.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)