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Bioviolence: How the Powers That Be Make Us Do What They Want
Aylan, Isis, Begum, Grenfell, Trump. Harambe, Guantanamo, Siria, Brexit, Johnson. COVID, migranti, trolling, George Floyd, Trump!
Osservando i territori fratturati e contesi dell'attuale situazione globale, Watkin scopre che tutti questi diversi avvenimenti hanno un elemento in comune. Si verificano quando gli Stati biopolitici, nel tentativo di gestire e proteggere i diritti alla vita dei loro cittadini, finiscono abitualmente per commettere atti di coercizione o di noncuranza contro le stesse persone che hanno promesso di proteggere. Quando gli Stati che hanno il compito di farci vivere si ritrovano a lasciarci morire, allora sono praticanti di un particolare tipo di forza che Watkin chiama bioviolenza.
Questo libro esplora ed espone i molti aspetti del biopotere e della bioviolenza contemporanei: l'abbandono, l'esclusione, la sorveglianza, la regolamentazione, l'accampamento, il trolling, le fake news, il terrorismo e la guerra. Nel farlo, dimostra che il termine stesso "violenza" è un costrutto discorsivo, un effetto del linguaggio, reso reale dai nostri comportamenti, incarnato dalle nostre istituzioni e diffuso dalle nostre tecnologie. In breve, la bioviolenza è il modo in cui i poteri contemporanei ci fanno fare ciò che vogliono.
Risolutamente interdisciplinare, questo libro è adatto a tutti gli studiosi, gli studenti e i lettori in generale nei campi dell'IR, della teoria politica, della filosofia, delle scienze umane, della sociologia e del giornalismo.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)