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Dalle meditazioni sulle cose intraviste e fugaci - presenze così piccole che “scivolano attraverso le fessure del giorno” - alle riflessioni su alcune delle preoccupazioni più urgenti del nostro tempo, le poesie della nuova raccolta di Mark Roper giocano una serie di variazioni sul modo in cui percepiamo e cerchiamo di connetterci con il mondo “più che umano”. Ci sono poesie rivolte a compagni familiari come la luna o un'ombra (“la tua materia oscura / né vita né anima”), poesie che nascono da viaggi all'estero e poesie che rispondono ai mondi in miniatura, e alle implicazioni più grandi, delle mostre in alcuni musei.
In tutto ciò, l'attenzione e la sottigliezza del linguaggio di Roper incorniciano e rispecchiano la sua materia con consumata abilità, permettendo al lettore di vedere, ascoltare e percepire le presenze vitali ben oltre i margini della pagina.
La seconda metà del libro affronta un grave incidente in montagna e le sue lunghe conseguenze, per le quali la sorprendente attenzione ai dettagli e l'impegno del poeta nella sua arte e nel suo mestiere forniscono sia cura che consolazione.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)