Benvenuti nella nostra città: Un'opera teatrale in dieci scene

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Titolo originale:

Welcome to Our City: A Play in Ten Scenes

Contenuto del libro:

Nel 1920 Thomas Wolfe lasciò il Sud con il forte desiderio di diventare un drammaturgo. Per dedicarsi al mestiere che aveva scelto, si iscrisse all'Harvard 47 Workshop, all'epoca il più rinomato della nazione. All'inizio scrisse opere sulla società degli Appalachi e sulla guerra civile. Ma fu solo quando Wolfe si rivolse al Sud moderno - ispirato da un inquietante ritorno alla sua città natale, Asheville, North Carolina - che il suo genio si risvegliò. Lì trovò il materiale che avrebbe lavorato nel migliore dei suoi tre drammi scritti ad Harvard, il materiale che nel decennio successivo sarebbe stato rifuso nei romanzi che lo avrebbero reso famoso. Questa è la prima pubblicazione in volume di Benvenuti nella nostra città, il dramma in dieci scene di Thomas Wolfe su un Sud moderno governato da bugiardi e agenti immobiliari, invaso da un clima di esibizionismo e votato all'avidità. Quest'opera ampia e incandescente è rimasta dormiente tra le carte di Wolfe per oltre cinquant'anni, abbandonata dal suo autore dopo un tentativo fallito di rivederla e accorciarla per una produzione della New York Theatre Guild. Per questa edizione, Richard S. Kennedy ha riassemblato un testo completo della versione presentata ad Harvard nel 1923, una produzione che coinvolgeva quarantacinque membri del cast, tra cui più di trenta parti parlanti, richiedeva sette cambi di scena e durava più di tre ore e mezza.

L'azione di Benvenuti nella nostra città è incentrata sul progetto dei padri della città e dei promotori immobiliari di Altamont, una piccola città del Sud, di accaparrarsi tutte le proprietà di un quartiere nero situato in posizione centrale, sfrattare gli inquilini, demolire le loro case e i loro negozi e costruire al loro posto un nuovo quartiere residenziale bianco. Quando i neri, sotto la guida rabbiosa di un medico volitivo, si oppongono allo sfratto, scoppia una rivolta razziale che manda in frantumi sia il precario equilibrio sociale della città sia i sogni "progressisti" dei promotori di Altamont. Partendo da questa trama, Wolfe guida il pubblico attraverso i retrobottega, le case signorili e le baraccopoli di Altamont, contrapponendo i personaggi del Sud legati alla tradizione a una nuova razza di vita tratta dal vasto serraglio dell'America di strada degli anni Venti: yesmen che parlano di fatti, leader religiosi ipocriti, professori anti-intellettuali, matrone provinciali da country club e politici inautentici dalla testa ai piedi.

Benvenuti nella nostra città non è solo un'esposizione dello sviluppo artistico di un futuro romanziere. Wolfe utilizzò la forma drammatica in modo inventivo e con notevole ispirazione per denunciare la cultura dell'avidità che vedeva diffondersi intorno a sé e per fare la caricatura degli uomini che, temeva, avrebbero inaugurato un'epoca di mediocrità in America. Emotivamente avvincente e beffardamente satirico, Benvenuti nella nostra città cattura il clima sociale incancrenito degli anni Venti in una visione della vita che è scomodamente rilevante per i nostri tempi.