Averroè, il trattato decisivo: Il legame tra la legge religiosa islamica e la filosofia

Titolo originale:

Averroes, the Decisive Treatise: The Connection Between Islamic Religious Law and Philosophy

Contenuto del libro:

Il Trattato decisivo è forse l'opera più controversa di Averroè (Ibn Rushd, 1126-1198) e fa parte di una trilogia (insieme all'Incoerenza dell'incoerenza e alla Divulgazione dei metodi di prova) che rappresenta con coraggio il contributo filosofico alla teologia islamica di questo famoso commentatore andaluso di Aristotele.

Il Trattato decisivo è una fatwa (un parere legale) che il giudice Averroè promulgò per i suoi colleghi giuristi malikiti al fine di dimostrare che lo studio della filosofia non solo è lecito dal punto di vista della legge religiosa, ma addirittura obbligatorio per le persone competenti. Tuttavia, in questo libro relativamente breve vengono trattati molti argomenti: Un'epistemologia volta a dimostrare che la verità filosofica e la verità religiosa non sono in contraddizione; una sociologia della conoscenza che evidenzia come gli esseri umani siano classificati in tre classi (filosofi, teologi, gente comune); un'ermeneutica coranica che suggerisce come accostarsi filosoficamente al Libro Santo in accordo con le esigenze religiose e le regole linguistiche.

Nel complesso, il Trattato decisivo è un libro politico in quanto, da un lato, mostra una preoccupata attenzione per il benessere di una società islamica travagliata da lotte interne e, dall'altro, perché sostiene la politica culturale e religiosa dei califfi almohadi che Averroè servì come giudice e medico. È controverso sia per la sua epistemologia imperfetta sia per la sua posizione di confine tra filosofia e teologia.