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Le recensioni di “The Dalkey Archive” di Flann O'Brien presentano un misto di apprezzamenti per il suo umorismo e la sua creatività, accanto a critiche per il ritmo e lo stile, soprattutto se paragonato ad altre opere di O'Brien come “The Third Policeman”. Sebbene molti lettori lo trovino divertente e scritto in modo intelligente, alcuni ritengono che manchi della brillantezza delle opere precedenti di O'Brien, suggerendo che solo gli appassionati o gli studiosi potrebbero apprezzarlo appieno.
Vantaggi:Il libro è lodato per il suo umorismo unico, i suoi personaggi stravaganti e le sue trame coinvolgenti. Molti recensori ne citano l'originalità e la spiccata sensibilità comica irlandese che O'Brien coglie. Alcuni passaggi specifici, in particolare la conversazione subacquea con Sant'Agostino e la teoria dei “mollycules”, sono stati sottolineati come eccezionalmente divertenti. I lettori apprezzano la capacità di O'Brien di intrecciare l'assurdità con commenti acuti sulla religione e sulla scienza.
Svantaggi:I critici spesso descrivono la scrittura come pedestre o noiosa, soprattutto nelle lunghe discussioni teologiche. Alcuni ritengono che il libro manchi della profondità immaginativa che si trova in altre opere di O'Brien. Il ritmo e la struttura sono visti come serpeggianti e alcuni elementi della trama, tra cui la rappresentazione di personaggi simili a James Joyce, sono considerati meno avvincenti. Inoltre, i lettori che non hanno familiarità con lo stile di O'Brien possono trovare difficile impegnarsi pienamente con il contenuto.
(basato su 22 recensioni dei lettori)
Dalkey Archive
Acclamato come "il miglior fantasy comico dai tempi di "Tristram Shandy"" al momento della sua pubblicazione nel 1964, "The Dalkey Archive" è il quinto e ultimo romanzo di Flann O'Brien; o meglio (come O'Brien scrisse al suo editore), "Il libro non vuole essere un romanzo o qualcosa del genere, ma uno studio sulla derisione, di cui vari scrittori con i loro stili e vari modi, atteggiamenti e culti sono i topi nella gabbia".
Tra i bersagli della derisione di O'Brien ci sono la religiosità, le astrazioni intellettuali, i punti di vista di J. W. Dunne e Albert Einstein sul tempo e la relatività, e le vite e le opere di Sant'Agostino e James Joyce, entrambi presenti nel romanzo. Sconcertante? Sì, ma come insiste O'Brien, "una certa dose di sconcerto fa parte del lavoro della letteratura".
Ambientato alla fine degli anni Quaranta nel villaggio di Dalkey (a circa dodici miglia a sud di Dublino), "The Dalkey Archive" include nel suo cast anche lo scienziato pazzo De Selby (presente nel romanzo di O'Brien "The Third Policeman"), il magniloquente sergente Fottrell (la cui "teoria del molly-cule" sostiene che un uomo può trasformarsi in una bicicletta) e il da Vinci locale, un looderamawn di nome Teague McGettigan. A fare del suo meglio per trovare un ordine in questo caos metafisico è Mick Shaughnessy, che - con l'aiuto di una forte bevanda, del suo amico Hackett e di Mary, la giovane donna per la quale entrambi competono - subisce una crisi di fede al tempo stesso sublime e ridicola.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)