Andrew Carnegie parla al 99%

Titolo originale:

Andrew Carnegie Speaks for the 99%

Contenuto del libro:

Andrew Carnegie parla per il 99%.

(ex Il Vangelo della Ricchezza)

Prima che il 99% occupasse Wall Street...

Prima che il concetto di giustizia sociale si affacciasse alla coscienza sociale...

Prima che la rete di sicurezza sociale fosse anche solo concepita...

All'inizio del XX secolo, l'epoca dei baroni rapinatori, Andrew Carnegie (1835-1919) aveva già accumulato una fortuna sconcertante.

Era una delle persone più ricche del mondo. Si garantì la posizione di uomo più ricco di sempre quando vendette la sua azienda siderurgica per creare la United States Steel Corporation. Dopo la vendita, ha trascorso gli ultimi 18 anni donando quasi il 90% della sua fortuna a enti di beneficenza, fondazioni e università.

In realtà il suo impegno caritatevole è iniziato molto prima. All'età di 33 anni scrisse un promemoria a se stesso, in cui scriveva: "L'accumulo di ricchezze è una delle peggiori specie di idolatria. Non c'è idolo più svilente del culto del denaro". Nel 1881 regalò una biblioteca alla sua città natale, Dunfermline, in Scozia. Nel 1889, in un articolo intitolato "The Gospel of Wealth" (Il Vangelo della ricchezza), espresse la sua convinzione che i ricchi dovessero usare le loro ricchezze per contribuire ad arricchire la società.

Carnegie scrive che il modo migliore per affrontare la disuguaglianza della ricchezza è che i ricchi ridistribuiscano i loro mezzi in eccesso in modo responsabile e ponderato, sostenendo che la ricchezza in eccesso produce il massimo beneficio netto per la società quando è amministrata con cura dai ricchi. L'autore si oppone inoltre alla stravaganza, alla spesa irresponsabile o all'autoindulgenza, promuovendo invece l'amministrazione del capitale durante la vita per ridurre la stratificazione tra ricchi e poveri.

Sebbene siano state scritte più di un secolo fa, le parole di Carnegie sono ancora attuali e sollecitano un mondo migliore e più equo attraverso una maggiore consapevolezza sociale.