Albano e Sergio: Storia di un diario

Titolo originale:

Alban and Sergius: The Story of a Journal

Contenuto del libro:

Nel secolo scorso la Fellowship of St Alban and St Sergius ha dato all'Ortodossia russa l'opportunità, in un incontro prolungato con l'Occidente cristiano, di parlare con una voce che non si era mai sentita con tanta forza nel mondo occidentale.

Fin dalla sua fondazione, nel 1928, la rivista della Fellowship of St Alban and St Sergius, poi Sobornost, ha cercato di trovare un buon equilibrio tra i contributi occidentali e orientali al pensiero cristiano. Ha fornito un incontro ecumenico principalmente tra l'intellighenzia ortodossa in esilio della diaspora russa e il partito cattolico della Chiesa d'Inghilterra, ma anche, a volte, con presbiteriani, metodisti e altri protestanti.

In questo affascinante resoconto del lavoro e della missione di Sobornost, Aidan Nichols mostra come questa situazione sarebbe cambiata in modo significativo quando la tradizione occidentale cominciò a essere vista come una guida affidabile per la teologia cristiana in generale, e divide questo studio in due parti: i primi quarant'anni della rivista come un periodo di incontro più o meno alla pari, e gli ultimi cinquant'anni in cui l'incontro tra Oriente e Occidente sarebbe avvenuto sempre più alle condizioni dell'Oriente - e, in un altro sviluppo sorprendente, questo significava l'Oriente greco piuttosto che quello russo. Questo processo di trasformazione è stato solo graduale, ma all'inizio del XXI secolo Sobornost stava rapidamente diventando, soprattutto grazie alla sua mediazione con la filosofia, la teologia e la spiritualità greca moderna, nonché con la disciplina più tradizionale degli studi bizantini, una voce largamente monofonica per l'Ortodossia in Occidente. Una voce ben lontana dalle sue origini, anche se molto necessaria in un cristianesimo inglese, europeo e nordamericano spesso disorientato.

Nel corso della sua storia, Sobornost è stata preziosa per i lettori occidentali nel fornire informazioni sulle Chiese orientali, e in particolare sugli ortodossi bizantini o calcedoniani, che sono sempre stati la parte più importante di entrambe le riviste. Un ruolo definitivo per il presente e per il futuro, visto che entrambe celebrano il loro 90° anniversario.