Al Chelsea: Un ricordo personale dell'hotel più famoso di New York

Punteggio:   (3,9 su 5)

Al Chelsea: Un ricordo personale dell'hotel più famoso di New York (Florence Turner)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro esplora le esperienze personali dell'autore e i suoi ricordi di quando viveva al Chelsea Hotel durante il suo periodo di massimo splendore, mettendo in evidenza l'ambiente artistico e i residenti di rilievo. Sebbene sia apprezzato per il suo valore nostalgico e lo stile di scrittura coinvolgente, alcuni lettori lo trovano carente in termini di profondità e qualità editoriale.

Vantaggi:

Offre un resoconto personale e nostalgico della vita al Chelsea Hotel.
Scritto da chi ha vissuto lì durante un periodo vivace, fornisce aneddoti unici.
Stile di scrittura coinvolgente; alcuni lettori lo trovano accattivante.
Si rivolge ai fan degli anni Sessanta e a chi è interessato alla storia artistica.

Svantaggi:

Non è una storia completa del Chelsea Hotel, il che delude alcuni lettori.
Percepito come noioso da alcuni, privo di valore di intrattenimento.
Editing scadente, con nomi sbagliati e imprecisioni.
Prospettiva ristretta che si concentra su un gruppo limitato di persone.

(basato su 7 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

At the Chelsea: A Personal Memoir of New York's Most Famous Hotel

Contenuto del libro:

L'Hotel Chelsea non è solo un'istituzione di New York. Non è nemmeno un'istituzione americana.

Per oltre un secolo questo straordinario edificio - in parte albergo, in parte affittacamere, in parte santuario - è stato uno dei punti di riferimento più importanti nel circuito della bohème internazionale. Sarah Bernhardt adorava il Chelsea. I baroni rapinatori vi si trasferirono.

Lily Langtry venne a soggiornarvi.

Mark Twain vi si stabilì. Thomas Wolfe scrisse “Look Homeward Angel” nella stanza 831.

Andy Warhol la usò come forum per i suoi happening. Sid Vicious ci viveva. Gli artisti non erano gli unici a subire il fascino di Chelsea.

Agenti di cambio e contabili, sbandati e anime perdute, tutti entravano nella sua hall, stravagantemente decorata con l'arte buona e cattiva dei suoi residenti, e vi rimanevano. Florence Turner, che ci ha fornito questo divertentissimo racconto del Chelsea, non era una di queste. Scout teatrale per la MGM, visse nell'hotel per undici anni.

I personaggi degli anni Sessanta erano suoi amici intimi e, dopo aver lasciato l'hotel nel 1975, il suo affetto per il luogo non si è affievolito. Il Chelsea, ha detto, le ha fornito ispirazione, calore, sostegno e una “sorta di continuità dell'aberrazione”.

Pubblicato da Foruli Classics - libri di musica classica e cultura popolare rinati.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781905792498
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina morbida

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)