Yeats e l'Asia: Panoramica e casi di studio

Titolo originale:

Yeats and Asia: Overviews and Case Studies

Contenuto del libro:

L'associazione di Yeats con l'Asia suggerisce riferimenti a Bisanzio, alla Teosofia, all'influenza di Mohini Chatterjee, all'occultismo, a Rabindranath Tagore o alle Upanishad, al teatro Nōh, alle maschere o al suo uso fugace dei koan zen e ai gyre come versione dello Yin e dello Yang. Yeats ha fatto riferimenti espliciti a questioni asiatiche nelle sue opere, come il Buddha in "The Statues", così come riferimenti impliciti che potrebbero essere evidenti per i lettori asiatici ma altrimenti opachi, come lo "specchio lucido" in Per Amica Silentia Lunae.

C'è anche l'annosa e fastidiosa questione dell'"Asia" in sé". Per gli antichi greci era la sponda più lontana del Mar Egeo, l'opposto e l'"altro" della loro "Europa", molto prima che Edward Said richiamasse l'attenzione sulle implicazioni e le conseguenze dell'"orientalismo". Molti esperti dubitano che Yeats abbia compreso "correttamente" i riferimenti culturali asiatici che ha selezionato per i suoi scopi.

Altri dubitano che sia davvero importante, dal momento che egli ha comunque utilizzato tutto ciò che toccava per il proprio uso idiosincratico. Questi saggi rivisitano il ruolo dell'Asia occidentale, meridionale e orientale nella sua opera e rivedono le basi teoriche che in passato sono state applicate al suo uso dell'Asia.