Voglio essere pronto: La danza improvvisata come pratica di libertà

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Voglio essere pronto: La danza improvvisata come pratica di libertà (Danielle Goldman)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro “I Want to Be Read: Improvised Dance as a Practice of Freedom” di Goldman esplora il concetto di libertà nel contesto della danza d'improvvisazione, analizzando il suo rapporto con i fattori sociali e culturali. Discute le prospettive filosofiche della libertà, della resistenza e dell'individualità, collegandole all'atto performativo e al ruolo degli spettatori.

Vantaggi:

Goldman presenta una forte argomentazione sulla natura della libertà nell'improvvisazione, sottolineando l'individualità e l'autonomia. La connessione tra sguardo e soggettività è perspicace e il libro discute efficacemente idee filosofiche complesse in relazione alla danza, rivelando le implicazioni più profonde della performance e dell'auto-implicazione dell'improvvisatore.

Svantaggi:

La complessità dei concetti discussi può risultare impegnativa per alcuni lettori. Chi ha poca dimestichezza con i termini e le teorie filosofiche potrebbe avere difficoltà a cogliere appieno l'intricata analisi presentata, il che potrebbe limitarne l'accessibilità.

(basato su 1 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

I Want to Be Ready: Improvised Dance as a Practice of Freedom

Contenuto del libro:

"Il contributo di Danielle Goldman alla teoria e alla storia dell'improvvisazione nella danza è ricco, bello e straordinario. Nella sua analisi attenta e rigorosamente immaginativa della disciplina della coreografia in tempo reale, Goldman ci costringe e ci permette di diventare iniziati ai misteri del volo e della preparazione. Studia le enormi risorse volitive che si liberano nel darsi al volo. È consuetudine dire di un testo del genere che è "atteso da tempo" o "molto atteso"; grazie al lavoro di Goldman ora sappiamo qualcosa della potenza, dell'esplosione cinetica, che questi termini portano con sé. Lettore, preparati a muoverti e a commuoverti".

---Fred Moten, Duke University.

In questo libro attento, intelligente e teoricamente rigoroso, Danielle Goldman si occupa degli "spazi stretti" all'interno dei quali la danza improvvisata esplora sia i suoi limiti che la sua capacità di opporsi ad essi. Nel fare questo, la Goldman permette anche a se stessa - e a noi - di essere commossa dalla danza stessa. La toccante conclusione, che evoca momenti specifici di eleganza incarnata, vulnerabilità e coraggio, chiede al lettore: "Ti fa venire voglia di ballare? Sia che venga preso alla lettera o in senso figurato, non riesco a immaginare nessun'altra risposta a questo bellissimo libro".

---Barbara Browning, New York University.

"Questo libro diventerà la riflessione più importante sulla questione dell'improvvisazione, una questione che è diventata fondamentale per la danza stessa. Il successo di I Want to Be Ready non risiede semplicemente nella sua padronanza della letteratura in materia all'interno della danza, ma nella sua capacità di impegnare la danza in un dialogo profondo e duraturo con altre forme espressive, di pensare all'improvvisazione attraverso una miriade di siti e una ricca vena di diversità culturale, e di unire l'improvvisazione nella danza con le sue manifestazioni nella vita, in modo da considerare ciò che costituisce la politica della danza stessa."

---Randy Martin, Tisch School of Arts della New York University.

I Want To Be Ready si basa su ricerche d'archivio originali, su letture attente di singole performance e su una conoscenza approfondita degli studi sulla danza per offrire una comprensione della "libertà" della danza improvvisata. Sebbene gli studiosi celebrino spesso la libertà delle performance improvvisate, in genere si concentrano sulla libertà dai vincoli formali. Rifacendosi al lavoro di Michel Foucault e Houston Baker, tra gli altri, Danielle Goldman sostiene che questa idea negativa di libertà elude il potere più grande dell'improvvisazione. Lungi dal rappresentare una fuga dalle necessità del genere, del sesso, della classe e della razza, le improvvisazioni più abili negoziano un paesaggio di vincoli in continuo mutamento. Quest'opera sarà apprezzata da chi è interessato alla storia e alla critica della danza e anche da un pubblico interdisciplinare nei campi degli studi americani e culturali.

Danielle Goldman è assistente alla cattedra di danza della New School e ballerina professionista a New York, dove ha recentemente danzato per DD Dorvillier e Beth Gill.

Immagine di copertina: Ancora da Ghostcatching, 1999, di Bill T. Jones, Paul Kaiser e Shelley Eshkar. Immagine per gentile concessione di Kaiser/Eshkar.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780472050840
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina morbida
Anno di pubblicazione:2010
Numero di pagine:186

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)