Vivere con la disabilità: Riflessioni sulla mia disabilità visiva

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Titolo originale:

Alive with Disability: Reflections On My Vision Impairment

Contenuto del libro:

Quando a Khoi Doan Nguyen è stata diagnosticata una patologia oculare in crescente peggioramento, le sue reazioni sono state comprensibilmente di shock, confusione e turbamento. Un giovane uomo, attivamente coinvolto nel ministero sacerdotale e congregazionale, con una passione per la comunicazione, un dono per la scrittura, un serio interesse per tutti i settori della teologia e della missione, il suo problema alla vista inizialmente gli ha causato angoscia e disperazione.

Alive with Disability riconosce quelle prime reazioni, i momenti di depressione e di profonda ansia, ma rivela come gradualmente - con l'aiuto di professionisti e spirituali - abbia riconosciuto che la condizione era anche un invito a osare allungando il cuore verso un nuovo stato di accettazione, a rispondere ad essa con una nuova visione e ad accoglierla gradualmente come una realtà nella sua vita che avrebbe determinato il modo in cui avrebbe vissuto fruttuosamente come persona, sacerdote, insegnante, scrittore, religioso, all'interno della sua famiglia e della comunità.

Il libro è intensamente onesto. È importante che sia scritto per tutti noi, perché tutti noi viviamo con qualche tipo di disabilità, poiché la disabilità, il limite e l'imperfezione sono caratteristiche universali di tutta la vita umana. Khoi ha gradualmente capito che la sua disabilità non era solo la sua condizione, ma anche la sua compagna; e in queste ventuno riflessioni ci insegna come la disabilità stessa costringa tutti noi ad avvicinarci alla preghiera, alla spiritualità, alla comprensione del mistero di Dio e della vita in modi nuovi e più profondi.

Alive with Disability" è un'espressione del suo cammino di fede con un profondo desiderio di riscoprire chi è attraverso il rapporto con la sua compagna disabile e di condividere queste intuizioni ed esperienze con i suoi compagni di viaggio - tutti noi, con le nostre disabilità. È anche un invito a camminare gli uni con gli altri nella nostra comune condizione umana di immagine e somiglianza di Dio.