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The Life of Aelred of Rievaulx, Volume 57: And the Letter to Maurice
Scrivendo poco dopo la morte di Aelredo di Rievaulx, avvenuta il 12 gennaio 1167, Walter Daniel, suo segretario e compagno di monastero, ha creato l'immagine di Aelredo che dura ancora oggi. Conosciamo un uomo di "carità e santità sorprendente", un abate malato i cui monaci si sedevano a chiacchierare intorno al suo letto.
Solo di sfuggita intravediamo il giovane ambizioso amministratore alla corte di re Davide di Scozia, il diplomatico ecclesiastico e il consigliere politico che si muoveva agevolmente nei circoli reali ed episcopali, o l'abile amministratore di proprietà che guidò i suoi monasteri alla prosperità. Dalla penna di Walter abbiamo un abate gentile, amorevole, ascetico, che offriva una guida spirituale ai suoi monaci attraverso la conversazione e a un pubblico più ampio attraverso i trattati che componeva, e che morì santamente. Le reazioni suscitate dalla Vita suggeriscono che alcuni contemporanei, al di fuori di Rievaulx, avevano un'immagine diversa dell'abate di Rievaulx.
Che fossero motivate da semplice antipatia, invidia o insoddisfazione per una "canonizzazione" informale e frettolosa, le critiche punzecchiarono l'indignato Walter fino a farlo reagire. Forse, come Walter, vedevano come inconciliabili e lottavano per tenere separati due mondi che Aelred stesso aveva integrato e riunito.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)