Vista dal balcone, vivere a Ground Zero dopo l'11 settembre: edizione del 20° anniversario

Punteggio:   (4,2 su 5)

Vista dal balcone, vivere a Ground Zero dopo l'11 settembre: edizione del 20° anniversario (Julia Frey)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Le recensioni descrivono “La vista dal balcone” come un libro di memorie profondamente personale di Julia Frey, che racconta le sue esperienze durante le tumultuose conseguenze dell'11 settembre mentre assisteva il marito malato terminale. Mentre alcuni lettori apprezzano la profondità emotiva del libro e le riflessioni schiette dell'autrice, altri lo criticano perché si concentra troppo sugli aspetti mondani della vita piuttosto che sul trauma degli eventi dell'11 settembre.

Vantaggi:

Stile di scrittura coinvolgente e onestà emotiva dell'autore.
Fornisce una prospettiva unica della vita durante l'11 settembre, vista dal suo appartamento.
Mescola efficacemente esperienze personali e pubbliche, mostrando l'impatto del trauma sulla vita quotidiana.
Offre un resoconto profondo delle relazioni complicate dalla malattia e dalla tragedia.

Svantaggi:

Alcuni lettori hanno trovato poco entusiasmante l'attenzione alla vita quotidiana e hanno ritenuto che sminuisse gli eventi più significativi che circondano l'11 settembre
# Critiche alle opinioni politiche dell'autrice, in particolare alla sua posizione empatica nei confronti di Bin Laden e dei Talebani, che alcuni hanno trovato incomprensibile alla luce delle sue esperienze.
Un'attrattiva più limitata per i lettori che cercano un resoconto puramente storico o fattuale dell'11 settembre
#

(basato su 4 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Balcony View, Living at Ground Zero After 9/11: 20th Anniversary Edition

Contenuto del libro:

A bassa voce Ron disse: “Sai, credo che le Torri stiano per partire. Forse è meglio uscire di qui”. Improvvisamente ci rendemmo conto che se una delle due Torri fosse caduta con una certa angolazione, il nostro edificio si sarebbe trovato direttamente sulla linea di caduta. Al di sopra delle fiamme, le travi a I in acciaio perpendicolari cominciavano a sporgere, ammorbidendosi per il calore. Di nuovo la sua voce innaturalmente calma: “Non posso restare qui. Se le Torri ci cadono addosso, morirò di paura”. (BALCONY VIEW - un diario dell'11 settembre).

Il racconto di Julia Frey inizia l'11 settembre 2001, quando la coppia decide che, nonostante la malattia del marito, deve in qualche modo fuggire. Abbandonano la sua sedia a rotelle; è troppo fragile per salire su una barca. Più tardi, quel giorno, coperti di cenere, tornano a casa a fatica attraverso un quartiere gettato nella distruzione e nel caos, per guardare dalla finestra del suo studio il loro nuovo panorama: “il palcoscenico dell'Inferno di Dante”. L'effetto domino di un edificio in fiamme e crollato che incendia quello successivo rende chiaro che il loro edificio potrebbe ancora andare in fiamme. “L'elettricità era saltata. Ron non avrebbe mai potuto scendere 26 piani con il suo posteriore. Eravamo intrappolati nel cielo”.

È allora che Julia decide di scrivere tutto, se non altro per le persone che troveranno i loro corpi. Descrivendo la prima notte tra le rovine, l'evacuazione e il ritorno, settimane dopo, a vivere a Ground Zero, scopre che il loro mondo è totalmente cambiato, ma alla fine non è cambiato affatto. “I nostri problemi precedenti non sono scomparsi magicamente. Stavano solo aspettando che rientrassimo dalla porta”. Questa potente narrazione di una duplice esperienza, quella della disabilità progressiva di Ron e quella delle conseguenze dell'11 settembre, descrive una situazione che i manuali non trattano: il caregiving in caso di disastro.

Lo stile intenso e ironicamente umoristico di Julia Frey “tu sei lì” sostiene il diario e lo fa procedere rapidamente, coinvolgendoci in una storia avvincente, commovente, coraggiosa, tenera e divertente di torri che cadono, di un marito che fallisce e di un ménage à trois che vacilla. “Nulla accade nel vuoto”, dice, intrecciando il leitmotiv di una relazione d'amore a lungo termine. Senza mezzi termini, affronta le rovine fuori dalla finestra e la propria inquietante ambivalenza mentre sacrifica la sua vita creativa e professionale per diventare una badante a tempo pieno. Anche Ron non è un angelo. È un romanziere egocentrico e ostinato che, dopo averla convinta a farsi un amante, ora vuole che lei rinunci a lui. “Cosa gli fa pensare di poterci spegnere e accendere come un televisore? ”, si chiede la donna.

La scrittura di Ron crea un importante contrappunto alla voce di Julia, che intreccia nel suo diario citazioni dal suo romanzo postumo, Last Fall (FC2, 2005). In uno struggente Coda, viene alla luce un'altra storia: le coincidenze quasi soprannaturali tra l'ultimo racconto di Ron e una serie di eventi che si verificano dopo la sua morte. C'è anche un lieto fine.

Oggi, vent'anni dopo, l'esperienza di Julia non è più un evento straordinario. Questo diario storico è importante non solo per gli storici, i sociologi e gli psicologi che aiutano i pazienti a guarire dal PTSD, ma soprattutto per coloro che si trovano inaspettatamente immersi in situazioni catastrofiche simili: diventare caregiver durante una grande emergenza. La pandemia internazionale di Covid-19 e i disastri regionali dovuti al cambiamento climatico, come incendi, tornado, uragani, ripetute inondazioni della Costa del Golfo e il gelo del Texas del 2021, hanno lasciato molte persone impreparate a gestire un familiare molto malato, senza elettricità, gas o acqua potabile. Il dilemma di Julia purtroppo non è più raro. Per molti sarà confortante sapere che anche persone non eroiche riescono a superare questi momenti.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781662912795
Autore:
Editore:
Rilegatura:Copertina morbida

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)