Violenza simbolica: Conversazioni con Bourdieu

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Titolo originale:

Symbolic Violence: Conversations with Bourdieu

Contenuto del libro:

In Symbolic Violence Michael Burawoy porta Pierre Bourdieu in un ampio dibattito con il marxismo, una tradizione che Bourdieu ha apparentemente evitato.

Mentre l'ampio corpus di opere di Bourdieu si pone come una critica all'inadeguato resoconto di Marx sulla dominazione culturale, Burawoy mostra come l'evitamento e il rifiuto del marxismo da parte di Bourdieu gli abbia fatto perdere una serie di impegni teorici produttivi. In undici "conversazioni", Burawoy delinea i parallelismi e le divergenze intellettuali e biografiche tra Bourdieu e il lavoro dei principali pensatori marxisti.

Tra i vari argomenti, Burawoy esamina l'appropriazione e il silenziamento da parte di Bourdieu della Beauvoir e della sua teoria del dominio maschile, i punti in comune e le differenze nel pensiero di Bourdieu e Fanon sul colonialismo e sulla rivoluzione, la misura in cui la teoria dell'egemonia di Gramsci si allinea con la nozione di violenza simbolica di Bourdieu e il modo in cui Freire e Bourdieu hanno inteso l'educazione come luogo di oppressione. Mostrando come Bourdieu abbia in comune con questi pensatori più di quanto Bourdieu stesso volesse ammettere, Burawoy offre una valutazione critica dell'opera di Bourdieu che ne illumina i paradossi e ne riafferma il significato per il XXI secolo.