Punteggio:
Le recensioni del libro indicano che si tratta di un resoconto dettagliato e completo della Commonwealth War Graves Commission, che lo rende prezioso per coloro che hanno una conoscenza pregressa dell'argomento. Il libro è apprezzato per la qualità della scrittura e per gli spunti di riflessione che offre sulla commemorazione della guerra, anche se può risultare ostico per i neofiti dell'argomento.
Vantaggi:Un'opera completa e dettagliata, ben scritta, che fornisce preziosi approfondimenti sulla storia e sullo scopo dei cimiteri di guerra, altamente raccomandata per chi è interessato alla Prima guerra mondiale e alla genealogia legata ai soldati, e che funge da buon materiale di riferimento.
Svantaggi:Non adatto a lettori che non hanno familiarità con la Commonwealth War Graves Commission o con argomenti correlati, può causare confusione ai neofiti dell'argomento.
(basato su 8 recensioni dei lettori)
Unending Vigil
Un milione e centomila uomini e donne hanno perso la vita al servizio dell'Impero britannico durante la Prima guerra mondiale; nella Seconda, altri seicentomila provenienti da tutte le parti del Commonwealth hanno compiuto lo stesso sacrificio.
La Prima guerra mondiale, iniziata come una guerra tra eserciti professionali, fu presto combattuta da milioni di cittadini comuni diventati soldati. I caduti non potevano più essere "spalati in una buca... e così dimenticati" come era accaduto, con l'indignazione di Thackeray, a Waterloo, e nel maggio del 1917 fu fondata una nuova organizzazione, l'Imperial War Graves Commission, per garantire la cura permanente delle loro tombe e la commemorazione dei dispersi.
The Unending Vigil racconta la storia della Commissione, dei suoi inizi sul fronte occidentale, degli sforzi di un uomo straordinario che la ideò e la diresse fino alla conclusione della Seconda guerra mondiale, e del suo lavoro da allora. Rinominata nel 1960 Commonwealth War Graves Commission, la sua attività si estende oggi a 140 Paesi.
Per conto della Commissione, architetti, scultori, ingegneri, orticoltori e letterati di spicco si unirono per progettare cimiteri di guerra e monumenti commemorativi che sarebbero durati forse mille anni. Dopo entrambe le guerre, spesso contro grandi difficoltà e in condizioni spaventose, il personale della Commissione, e in molti casi gli stessi compagni dei caduti, si impegnarono per realizzare quei progetti, trasformando scene di desolazione e orrore in luoghi di pace e di struggente bellezza. È stato un compito, ha detto Rudyard Kipling, più grande di quello dei Faraoni - "e loro lavoravano solo nel loro paese". Il compito della Commissione era, ed è tuttora, mondiale.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)