Vaho/Mist

Contenuto del libro:

Tutti i "Vaho" sembrano desiderare di essere un cadavere o di cantare i suoi vermi con due lingue.

Dire nebbia sarebbe diventare lei. In questa casa, solo ciò che non ha un nome non si trasfigura in lacrime, perché i nomi sono superati.

Javier Fuentes Vargas è il bambino che nasconde la bocca, più che il volto, nella nebbia - ricordo di nominare la sua ombra, la sete chiusa delle sue mani che danno conto, in queste poesie, della solitudine, di una casa tutta fatta per la morte, di cercare "la pietra dura perché quella non si sente più" (e anch'io ho cercato quella pietra sui marciapiedi), della possibilità che un Hermes (salvatore alato della solitudine) arrivi a zaffarci nella lettura bilingue di Javier senza le maschere che ci diamo sublimando i nostri volti nebbiosi in suoni attraverso questo libro.