Uomini buoni

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Titolo originale:

Good Men

Contenuto del libro:

Brillante cronaca assurda della lotta di uno sfortunato outsider per fare la cosa giusta.

Il quattordicesimo romanzo di Arnon Grunberg racconta la caduta di Geniek Janowski, un vigile del fuoco polacco-tedesco che fa del suo meglio per essere un buon padre, marito, amante e collega, solo per fallire su tutti i fronti.

Geniek conduce una vita apparentemente senza particolari problemi con la moglie Wen e il figlio Jurek nella sonnolenta provincia olandese del Limburgo, dove tutti lo chiamano semplicemente “il polacco” perché non riescono a pronunciare il suo vero nome. È l'unico straniero e l'unico vegetariano della caserma dei pompieri, eppure per lui l'equipaggio si sente come un gruppo di fratelli.

Quando scopre che la moglie del suo collega, Beckers, è in fin di vita, al polacco torna in mente il ruolo che lei ha avuto nella sua vita dopo la morte del figlio maggiore, Borys, ovvero quello di fornire consolazione sotto forma di atti sessuali poco ortodossi. Tormentato dal senso di colpa, il polacco confessa la relazione alla moglie e si ritira per un anno in un monastero, dove finisce per vivere nel pollaio. Al suo ritorno, gli viene concesso di rientrare nei vigili del fuoco, anche se tutti in città hanno dei dubbi.

Grunberg non ha perso nulla del suo smalto in questo racconto acutamente assurdo dell'impotenza degli esseri umani a modificare il proprio destino. Conforto, salvezza, amore e solidarietà sembrano fuori portata. Nel mondo di Good Men, le illusioni sull'umanità e, soprattutto, sulla fratellanza non prevarranno mai.