Una rivendicazione di Gerald Reitlinger

Titolo originale:

A Vindication of Gerald Reitlinger

Contenuto del libro:

Con le notevoli eccezioni di Raul Hilberg, che ha stimato in 5.100.000 il numero di morti ebrei, e di Gerald Reitlinger, che ha proposto stime basse e alte (da 4.204.400 a 4.575.400 vittime), la maggior parte degli autori concorda sul fatto che circa 6.000.000 di ebrei sono stati uccisi durante la Seconda Guerra Mondiale, la maggior parte dei quali con gas velenosi nei campi di sterminio o da unità mobili di tiro.

Gli specialisti dell'Olocausto hanno generalmente effettuato i loro conteggi su base nazionale, il che pone un problema poiché, a partire dal 1938 e dopo la fine della guerra, l'Europa fu soggetta a molti cambiamenti di confine. Il numero di vittime avanzato spesso deriva dalla sottrazione del numero di sopravvissuti nei vari Paesi dopo il 1945 dalla loro popolazione prebellica. La letteratura è quindi piena di doppi conteggi delle vittime tra URSS e Polonia, e anche tra Ungheria, Romania e Slovacchia. Non sono ancora disponibili fonti affidabili che forniscano statistiche vitali precise sui Paesi europei e cifre corrette sull'immigrazione e sui rifugiati ebrei negli anni '30 e durante la guerra, in particolare in Africa, Asia e America Latina. Le fonti ufficiali in tedesco, spagnolo, portoghese, italiano, francese, polacco, rumeno, ungherese e russo sono numerose e consentono di correggere le evidenti lacune della storiografia sull'Olocausto.

Avvalendosi di numerose fonti in diverse lingue e studiando a fondo il bilancio delle vittime dei campi di sterminio, delle unità di fucilazione o del logoramento nei ghetti, l'autore ha potuto constatare che il numero delle vittime ebree era molto vicino alla stima elevata di Gerald Reitlinger, dimostrando che quest'ultimo autore è stato, sotto questo aspetto, lo studioso dell'Olocausto più accurato.