Una ragazza così bella: Una storia di lotta, emancipazione e orgoglio per la disabilità

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Titolo originale:

Such a Pretty Girl: A Story of Struggle, Empowerment, and Disability Pride

Contenuto del libro:

Un libro di memorie di un'attivista per i diritti dei disabili.

Such a Pretty Girl è la storia di Nadina LaSpina: dai primi anni di vita nella natia Sicilia, dove ancora bambina contrae la poliomielite, che la rende oggetto di compassione benintenzionata e bersaglio di messaggi di disperazione; all'adolescenza e alla giovinezza in America, trascorse quasi interamente negli ospedali, dove viene torturata nella ricerca di una cura e fatta sentire che il suo corpo non le appartiene più; alla ribellione e all'attivismo nel movimento per i diritti dei disabili.

La crescita personale di LaSpina è parallela allo sviluppo politico del movimento: dall'aggregazione, l'organizzazione e la lotta contro l'esclusione dalla vita pubblica e sociale, alla formazione di un'identità comune, alla fioritura delle arti e della cultura della disabilità e all'affermazione dell'orgoglio della disabilità.

Pur essendo unico, il viaggio dell'autrice è anche un viaggio in cui molte persone disabili possono identificarsi. È il viaggio per trovare il proprio posto in un mondo abile, un mondo non fatto per le persone disabili, dove la disabilità è vista solo in termini negativi. La Spina confuta tutte le narrazioni stereotipate della disabilità. Attraverso il racconto della sua vita, senza editoriali, mostra il danno che l'eccessiva attenzione alla pietà e a una cura che rimane sfuggente ha fatto alle persone disabili. La sua storia espone il pregiudizio sulla disabilità radicato nel nostro sistema sociopolitico e denuncia gli standard oppressivi della normalità in una società che svaluta i diversi e nega loro i diritti fondamentali.

Scritto come una narrazione continua e con una voce sottile e intima, Such a Pretty Girl è un memoir avvincente come un romanzo. È uno dei pochi libri di memorie sulla disabilità che si concentra sull'attivismo e uno dei primi scritti da un'immigrata.