Una morte: Note di un suicidio

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Titolo originale:

A Death: Notes of a Suicide

Contenuto del libro:

In una rivisitazione in chiave yiddish di Note dal sottosuolo, in una città senza nome dell'Europa orientale si sviluppa un'oscura storia d'amore tra il giovane insegnante Shloyme, impoverito e con un violento odio per se stesso, e un revolver affamato, dispettoso e inquietantemente sensuale. Apparentemente acquistata per proteggere Shloyme dai pogrom che stanno spazzando via l'impero, l'arma apre invece un portale verso i suoi demoni più reconditi, e attraverso di essa inizia la sua metodica missione per sradicare ogni residuo di vita e di umanità in lui e spianare la strada alla sua autodistruzione. Una morte ha la forma di un diario che segue il calendario ebraico.

Scritto in yiddish nel 1905 e pubblicato con immediato successo a Varsavia nel 1909, Una morte utilizza le influenze di Dostoevskij e Schopenhauer per descrivere un'esperienza decisamente ebraica di modernità sradicata e presenta un filone meno noto della letteratura decadente ebraica. Questa traduzione del suo romanzo inaugurale è la prima apparizione di Schneour in inglese dal 1963. La sua esplorazione dell'alienazione, della salute mentale, della mascolinità tossica e della violenza è straordinariamente contemporanea.

Nato a Shklow, Zalman Shneour (1887-1959) è stato una delle principali figure della modernità ebraica e il più popolare scrittore yiddish tra le due guerre mondiali. Scrisse poesie, prosa e opere teatrali sia in yiddish che in ebraico. Come molti della sua generazione, la sua vita trascorse spostandosi da una città all'altra alla ricerca di una comunità letteraria o per sfuggire alle turbolenze politiche: da Odessa a Varsavia a Vilne, fino a città occidentali come Berna, Ginevra, Berlino, Parigi, New York (dove morì) e Tel Aviv (dove è sepolto).