Un modello di violenza: Come la legge classifica i crimini e cosa significa per la giustizia

Punteggio:   (4,2 su 5)

Un modello di violenza: Come la legge classifica i crimini e cosa significa per la giustizia (Alan Sklansky David)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro offre un'analisi potente e perspicace delle prospettive legali sulla violenza, esplorando le sue implicazioni e l'evoluzione del trattamento dei crimini violenti nella legge. Nel discutere vari contesti, tra cui l'incarcerazione di massa e la violenza della polizia, l'autore fornisce una profonda comprensione di questioni complesse mantenendo chiarezza e compassione. Nonostante la scrittura non sia entusiasmante, il libro è stato accolto come una lettura fondamentale per comprendere l'interazione tra legge e violenza.

Vantaggi:

Ricercato meticolosamente, offre un'analisi perspicace e illuminante della violenza e della legge, esamina questioni complesse come la violenza della polizia e l'incarcerazione di massa, uno stile di scrittura coinvolgente ed eloquente, fornisce un contesto storico e una profonda comprensione delle implicazioni legali.

Svantaggi:

Alcuni lettori hanno riscontrato una certa mancanza di emozioni o di valore di intrattenimento; una recensione ha parlato di un libro danneggiato.

(basato su 5 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

A Pattern of Violence: How the Law Classifies Crimes and What It Means for Justice

Contenuto del libro:

Un professore di diritto ed ex procuratore rivela come le idee incoerenti sulla violenza, sancite dalla legge, siano alla radice dei problemi che affliggono il nostro intero sistema di giustizia penale, dall'incarcerazione di massa alla brutalità della polizia.

Diamo per scontato che alcuni crimini siano violenti e altri no. Ma come facciamo a decidere cosa conta come atto violento? David Alan Sklansky sostiene che le nozioni giuridiche sulla violenza - la sua definizione, le cause e il significato morale - sono funzioni di scelte politiche, non verità eterne. E queste scelte sono al centro dei fallimenti del nostro sistema di giustizia penale.

La distinzione comune tra atti violenti e non violenti, ad esempio, non aveva praticamente alcun ruolo nel diritto penale prima della seconda metà del XX secolo. Eppure oggi, con un numero di crimini mai definito "violento", questa distinzione determina il modo in cui giudichiamo la gravità di un reato, nonché il debito e la pericolosità dell'autore per la società. Allo stesso modo, il diritto penale oggi tratta la violenza come una patologia del carattere individuale. Ma in altre aree del diritto, compreso il diritto procedurale che copre la condotta della polizia, il contesto situazionale della violenza ha un peso maggiore. Il risultato di queste incoerenze e della paura della violenza che ha caratterizzato la società a partire dagli anni Sessanta è un'applicazione del diritto che rafforza le disuguaglianze di razza e di classe, minando la legittimità della legge.

A Pattern of Violence mostra che le nuove filosofie giuridiche della violenza hanno motivato la carcerazione di massa, hanno ostacolato gli sforzi per ritenere la polizia responsabile, hanno limitato le risposte alle aggressioni sessuali e agli abusi domestici, hanno spinto i delinquenti minorenni nelle carceri degli adulti, hanno incoraggiato la tolleranza della violenza in carcere e hanno limitato le risposte alle sparatorie di massa. Riformare le nozioni legali di violenza è quindi un passo essenziale verso la giustizia.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780674248908
Autore:
Editore:
Rilegatura:Copertina rigida
Anno di pubblicazione:2021
Numero di pagine:336

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)