Testa di stracci

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Titolo originale:

Raghead

Contenuto del libro:

Facendo abilmente uso di eventi storicamente specifici, Raghead esamina la Guerra del Golfo, riportando narrazioni non raccontate dell'occupazione e della guerra, nonché affrontando la violenza che la guerra ha inflitto al corpo femminile e alla terra stessa. In queste poesie, Eman Hassan esplora l'idea del trauma e della memoria attraverso un labirinto di ricordi e dimenticanze, soppesati dall'importanza di "essere nel presente".

Raghead esamina la posta in gioco in un mondo che dà più valore alle macchinazioni capitalistiche della guerra e della produzione di petrolio che alla vita umana e all'ambiente. Con queste poesie, Hassan esorta il lettore a trascendere i confini dell'identità e dei valori, a riconciliare il paradosso bello e brutto dell'esistenza umana e ad assumersi una responsabilità collettiva per il presente. L'opera è sia femminista che umanista: le donne non sono dipinte come vittime, anche se alcune poesie mostrano come i loro corpi siano controllati o abusati. Piuttosto, le poesie cercano di dare forza al femminile e di esplorare come le donne possano essere complici dei giochi di potere.

Raghead spesso raggiunge note alte e sublimi per compensare alcuni dei racconti più violenti dal punto di vista tonale. Offre uno sguardo sulla cultura araba del Golfo, spesso oscurata, cercando di mostrare la violenza e la bellezza intrinseche che hanno segnato la regione. Le poesie sono raccontate dal punto di vista dell'essere biculturale, esplorando la tensione intrinseca che deriva dall'essere contemporaneamente kuwaitiani e americani, e riflettendo su cosa significhi essere entrambi eppure nessuno dei due in un viaggio verso l'autoemancipazione. Queste liriche testimonianze sono a volte rabbiose, spesso spirituali, nel tentativo di riaccendere un senso di interconnessione tra tutte le persone.