Tecnocapitalismo: L'ascesa dei nuovi rapinatori e la lotta per il bene comune

Recensioni dei lettori

Il libro offre un'esplorazione della storia dei titani tecnologici e dell'influenza della tecnologia sulla società, ma non mantiene pienamente le sue promesse, concentrandosi invece su opinioni e vignette personali. Alcuni lettori apprezzano la profondità della ricerca e gli approfondimenti sul tecnocapitalismo, mentre altri lo trovano confuso e non allineato con la concezione tradizionale dell'impatto della tecnologia sul bene comune.

⬤ Interessanti approfondimenti sui titani della tecnologia e sulla storia della tecnologia
⬤ ben studiati
⬤ aneddoti coinvolgenti
⬤ alcuni momenti divertenti
⬤ evidenzia i problemi di disuguaglianza nel tecnocapitalismo.

⬤ Non mantiene pienamente le promesse del titolo
⬤ opinioni confuse
⬤ mancanza di coerenza e rilevanza
⬤ insufficiente attenzione ai concetti tradizionali di monopolio e bene comune
⬤ può allontanare i lettori con prospettive insolite.

(basato su 3 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Technocapitalism: The Rise of the New Robber Barons and the Fight for the Common Good

Contenuto del libro:

Uno sguardo affascinante su come i Baroni dello Spazio e i Techtitans - capi di aziende come Uber, Amazon, Tesla - abbiano dirottato la tecnologia, impedendo che venga usata per il bene comune e traendo profitto dalla politica della paura e del consumismo.

Lo stimato economista e giornalista italiano offre un argomento audace e provocatorio, secondo cui la velocità della trasformazione tecnologica sta minacciando il nostro futuro.

All'alba della rivoluzione digitale, Internet doveva essere il grande equalizzatore, una forza democratica globale. Invece, con i soldi stampati elettronicamente per salvare le banche, Wall Street ha finito per finanziare una nuova razza di capitalisti seriali, i Techtitans, che hanno abbracciato il cambiamento rapido e trasformativo mentre spogliavano i loro lavoratori dei diritti e si arricchivano al di là di ogni più fervida immaginazione; e i Baroni dello Spazio, che minano le nuove frontiere per ottenere risorse preziose. Poi è arrivata la gig-economy, un altro presunto equalizzatore digitale, dove ognuno era il proprio capo, ma era solo un'altra illusione.

I pionieri della tecnologia come Google, Facebook, Apple, Uber e Microsoft non hanno mai avuto l'intenzione di diffondere la democrazia. Chi controlla e possiede la tecnologia è il padrone assoluto. Con l'ingresso dell'intelligenza artificiale nel mercato del lavoro, aziende come Uber sono in grado di ridurre il costo del lavoro ai minimi termini, comprimendo i privilegi e i diritti dei lavoratori.

In Tecnocapitalismo, Napoleoni descrive questi fenomeni come la genesi di un nuovo paradigma, nato in un periodo di cambiamenti straordinari in cui l'accelerazione delle trasformazioni ha provocato una paralisi vertiginosa e ansiogena, dal crollo dell'FTX all'IA, dalle compagnie spaziali private alla guerra in Ucraina, dall'inflazione alla sporca verità ambientale delle batterie delle auto EV. La trasformazione tecnologica sta avvenendo a una velocità esistenzialmente insopportabile per la maggior parte di noi. Dobbiamo lottare per il nostro bene comune per affrontare le sfide reali di oggi, come il riscaldamento globale, il militarismo e l'assenza di anima dell'impresa capitalistica. Napoleoni ci mostra come.