Studi in movimento: I ritrovamenti di Eadweard Muybridge

Titolo originale:

Studies in Motion: The Hauntings of Eadweard Muybridge

Contenuto del libro:

La vita del fotografo Eadweard Muybridge fu costellata dagli eventi del melodramma vittoriano: adulterio, gelosia, tradimento, omicidio e un figlio abbandonato. Processato per l'omicidio dell'amante della moglie, fu assolto per giustificato omicidio. Tuttavia, questi eventi, che precedono la sua successiva ossessione di fermare il tempo e congelare il movimento, diventano i fantasmi che perseguitano Muybridge nel mondo fittizio della nuova opera teatrale di Kevin Kerr, vincitrice del Governor General's Award, Studies in Motion. Tentando di assolvere se stesso dalle tragiche conseguenze delle sue azioni passate inventando un nuovo mondo in cui l'azione è neutralizzata dall'analisi scientifica, Muybridge usa la fotografia istantanea per sezionare il tempo nei suoi più piccoli frammenti possibili - per ricostruire la sua vita, la sua identità e la sua eredità.

In superficie, queste sequenze di foto indicano una persona impegnata nella cultura emergente della scienza moderna: comprendere attraverso l'osservazione controllata e l'analisi razionale, utilizzando il potenziale della tecnologia per trascendere i limiti dei nostri sensi, per potenziare i nostri poteri di percezione. Donne e uomini, di solito nudi, sono presentati mentre compiono azioni "quotidiane" accanto a movimenti rituali, comici, sensuali, assurdi e persino malati e patologici. Le variazioni sembrano infinite. Le immagini raccolte presentano una tensione: scientifica, classica, elegante, erotica, sorprendente, inquietante e grottesca.

Ma nel loro insieme, soprattutto perché la tecnologia sperimentata da Muybridge ha portato al mondo della cinematografia, sembrano dire qualcos'altro: costruire ineluttabilmente una narrazione che ha plasmato la nostra cultura in una cultura che oggettivizza gli esseri umani, in cui l'informazione è frammentata, mediata, in cui ci si fida di più delle osservazioni attraverso il filtro della tecnologia che di quelle acquisite direttamente attraverso i nostri sensi fisici, e mettere le immagini in movimento al servizio di una manipolazione pubblica della percezione con la stessa efficacia con cui Muybridge stesso le usava nella revisione della sua mitologia privata.