Storie crude: Fotografie, antropologia e musei

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Titolo originale:

Raw Histories: Photographs, Anthropology and Museums

Contenuto del libro:

Le fotografie hanno avuto un ruolo integrale e complesso in molti contesti antropologici, dal lavoro sul campo alle esposizioni museali. Questo libro esplora come l'approccio alle fotografie antropologiche come "storia" possa offrire spunti teorici ed empirici su questi ruoli.

Si ritiene che le fotografie costituiscano una storia problematica a causa della loro ambiguità e "crudezza". In breve, hanno troppi significati. L'autrice confuta questo pregiudizio esplorando, attraverso una serie di casi di studio, proprio il potenziale di questa qualità grezza per aprire nuove prospettive.

Partendo dalla natura della fotografia, l'autrice sostiene che le fotografie non sono semplici immagini di cose, ma fanno parte di un dialogo storico dinamico e fluido, attivo non solo nella creazione della fotografia, ma anche nella sua successiva biografia sociale negli spazi degli archivi e dei musei, del passato e del presente. In questo contesto, il libro sfida qualsiasi visione uniforme della fotografia antropologica e degli archivi che ne derivano.

Basandosi su una varietà di esempi, in gran parte provenienti dal Pacifico, il libro dimostra come la lettura ravvicinata delle fotografie riveli non solo agende occidentali, ma anche molti strati di esperienze storiche e interculturali diverse. In altre parole, le fotografie possono "far trapelare" un punto di vista alternativo.

Questi temi vengono sviluppati ulteriormente esaminando le dinamiche delle fotografie e le questioni che le circondano, così come vengono utilizzate da artisti e curatori contemporanei e presentate a un pubblico sempre più variegato. Questo libro dimostra in modo convincente il potenziale delle fotografie di articolare storie diverse da quelle delle loro apparizioni immediate, un potenziale che non può più essere trascurato da studiosi e istituzioni.