Storia dell'Etiopia di Pedro Pez, 1622 / Volume II

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Titolo originale:

Pedro Pez's History of Ethiopia, 1622 / Volume II

Contenuto del libro:

Questo libro, in due volumi, contiene una traduzione inglese commentata della Histria da Ethipia del sacerdote missionario gesuita spagnolo Pedro Pez (Pro Pais in portoghese), 1564-1622, che lavorò nelle missioni padroado portoghesi, prima in India e poi in Etiopia, a lungo ritenuta il regno del leggendario Prester John. La sua storia dell'Etiopia fu scritta in portoghese negli ultimi dieci anni della sua vita e sopravvive in due soli manoscritti.

La traduzione, a cura di Christopher J. Tribe, si basa sulla nuova edizione critica del testo portoghese a cura di Isabel Boavida, Herv Pennec e Manuel Joo Ramos, pubblicata a Lisbona nel 2008. Essi sono anche i curatori di questa versione inglese.

La Storia dell'Etiopia è una fonte essenziale per diverse aree di studio: dalla storia delle missioni cattoliche nel Paese e delle relazioni tra gli ordini religiosi europei, alla storia dell'arte e delle religioni; dalla storia dell'esplorazione geografica alla contestualizzazione ideologica del regno etiope; dalla cultura materiale all'amministrazione politica e territoriale abissina; dall'analisi delle circostanze locali ai cambiamenti nell'ecologia umana nel Corno d'Africa e nell'Oceano Indiano. È un archivio di conoscenze empiriche sulla geografia politica, la religione, i costumi, la flora e la fauna dell'Etiopia.

Combina la narrazione di viaggio con una monografia storico-etnografica ed è una cronaca delle attività dei missionari gesuiti nella loro missione in Etiopia. Rielabora inoltre un'ampia varietà di documenti, tra cui le prime traduzioni in lingua europea di una serie di testi letterari etiopici, dalle cronache reali alle agiografie.

Il libro integra altre prime testimonianze sull'Etiopia di Ludovico de Varthema, Francisco Alvares, Castanhoso, Bermudez, Arnold von Harff, Manoel de Almeida, Bahrey, Alessandro Zorzi, Jernimo Lobo e Vclav Prutky, tutte pubblicate dalla Hakluyt Society.