Storia culturale della disabilità nell'età moderna

Titolo originale:

A Cultural History of Disability in the Modern Age

Contenuto del libro:

Se l'eugenetica - la scienza che si occupa di eliminare i tipi di esseri umani indesiderabili dalla specie - è arrivata a sovradeterminare la fine del XIX secolo in relazione alla disabilità, il XX secolo può essere meglio caratterizzato come la gestione delle ripercussioni sulle popolazioni umane variabili.

A Cultural History of Disability in the Modern Age offre una panoramica interdisciplinare della disabilità come espressione degli sforzi professionali, politici e di rappresentazione per correggere, eliminare, preservare e persino coltivare il valore dei corpi dei disabili. Il libro analizza il dispiegamento della disabilità come fonte di un'etica alternativa del vivere nel corpo e accanto al corpo diverso, considerando al contempo i vari contesti sociali e materiali delle differenze umane svalutate dalla Prima guerra mondiale a oggi.

In breve, questo volume dimostra che, con modalità simili a quelle di Ozymandias, il progetto occidentale dell'umano, con la sua perpetuazione delle gerarchie corpo-mente, si sta sgretolando nei deserti degli imperi falliti, delle furie genocide e dei miti ringiovanenti dei nuovi Stati nazionali del XX secolo. Una risorsa essenziale per ricercatori, studiosi e studenti di storia, letteratura, cultura, filosofia, riabilitazione, tecnologia e istruzione, A Cultural History of Disability in the Modern Age esplora temi e argomenti quali: corpi atipici, disabilità motorie, dolore cronico e malattia, cecità, sordità, linguaggio, difficoltà di apprendimento e salute mentale, lottando con il loro status di predittori inaffidabili di ciò che costituisce un'umanità indesiderabile.