Punteggio:
Il libro è molto apprezzato per la sua esplorazione completa e perspicace del movimento sindacale americano, che copre la sua storia e il suo significato. I lettori apprezzano lo stile di scrittura dell'autore e l'organizzazione del libro, nonché l'approccio equilibrato alle varie prospettive della storia del lavoro.
Vantaggi:Lo stile di scrittura coinvolgente, la struttura ben organizzata, la comprensione positiva ma realistica del movimento sindacale, la copertura di un'ampia gamma storica, l'equilibrio tra prospettive contrastanti e l'efficacia nell'affrontare le questioni intersettoriali.
Svantaggi:Alcuni lettori potrebbero trovare difficile essere d'accordo con tutti i punti di vista presentati, ma questo è generalmente considerato parte di una discussione equilibrata.
(basato su 4 recensioni dei lettori)
State of the Union: A Century of American Labor - Revised and Expanded Edition
In una rilettura fresca e tempestiva, Nelson Lichtenstein esamina come il sindacalismo sia cresciuto e tramontato nell'immaginario politico e morale della nazione, sia tra i partigiani devoti che tra i nemici intransigenti. Dalla fonderia d'acciaio all'hamburgheria, da Woodrow Wilson a John Sweeney, da Homestead a Pittston, Lichtenstein intreccia una matrice avvincente di idee, storie, scioperi, leggi e persone in una narrazione snella del lavoro e della manodopera nel XX secolo.
La questione del lavoro divenne un tema scottante durante l'Era Progressista perché la sua soluzione sembrava essenziale per la sopravvivenza della stessa democrazia americana. Partendo da lì, Lichtenstein ci porta fino alla febbre organizzativa della Los Angeles contemporanea, dove il movimento sindacale è al centro dello sforzo di trasformare milioni di nuovi immigrati in sindacalisti cittadini attenti. Offre un'ampia panoramica dell'ascesa del lavoro durante gli anni Trenta, quando il New Deal pose una versione bianca e maschile della democrazia industriale al centro della cultura politica statunitense. Sfata il mito dell'accordo postbellico tra management e lavoratori dimostrando che ci fu (al massimo) una tregua limitata e instabile.
Lichtenstein sostiene che le idee che un tempo avevano sostenuto la solidarietà e la cittadinanza nel mondo del lavoro hanno subito una trasformazione radicale quando i movimenti sociali incentrati sui diritti degli anni Sessanta e Settanta hanno catturato l'immaginazione morale della nazione. Il movimento sindacale era quindi tragicamente impreparato agli anni di Reagan e Clinton: sebbene i cambiamenti tecnologici e la nuova era dell'economia globale abbiano colpito i sindacati, il loro vero fallimento è stato quello delle idee e della volontà politica. Lichtenstein sostiene che la funzione più importante del lavoro, in teoria se non sempre in pratica, è stata la vitalizzazione di un ethos democratico, sul posto di lavoro e nella società in generale. Nella misura in cui i sindacati fondono il loro scopo con questo impulso, possono tornare a essere centrali per il destino della Repubblica. State of the Union è una storia incisiva che racconta la storia di una delle aspirazioni più importanti dell'America.
Questa edizione include una nuova prefazione in cui Lichtenstein si confronta con molti dei commentatori di State of the Union e valuta la letteratura storica emersa nel decennio successivo alla pubblicazione del libro. Inoltre, porta la sua narrazione nel momento attuale con un capitolo finale, L'America di Obama: Liberalismo senza sindacati”.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)