Sopravvissuti politici: La resistenza, la guerra fredda e la lotta contro i campi di concentramento dopo il 1945

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Sopravvissuti politici: La resistenza, la guerra fredda e la lotta contro i campi di concentramento dopo il 1945 (Emma Kuby)

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Titolo originale:

Political Survivors: The Resistance, the Cold War, and the Fight Against Concentration Camps After 1945

Contenuto del libro:

Nel 1949, mentre in Europa crescevano le tensioni della Guerra Fredda, l'intellettuale francese ed ex detenuto di Buchenwald David Rousset invitò i compagni sopravvissuti ai campi di concentramento a denunciare il Gulag sovietico come una "ripetizione allucinante" del più terribile crimine della Germania nazista. In Sopravvissuti politici, Emma Kuby racconta l'avvincente storia di ciò che seguì il suo appello, quando membri di spicco della Resistenza bellica di tutta l'Europa occidentale si unirono per fare una campagna contro la permanenza di sistemi di internamento disumani in tutto il mondo.

La Commissione internazionale contro il regime dei campi di concentramento riunì coloro che, originariamente deportati per atti di attività politica antinazista, ritenevano che la loro improbabile sopravvivenza comportasse il dovere di testimoniare per altre vittime. Nel corso del decennio successivo, questi attivisti pionieristici si impegnarono per denunciare la prigionia politica, il lavoro forzato e altri crimini contro l'umanità nella Spagna di Franco, nella Cina maoista, nell'Algeria francese e altrove. Finora, il finanziamento segreto della CIA al movimento di Rousset è rimasto nell'ombra.

Kuby rivela questo accordo clandestino tra i sopravvissuti dei campi europei e gli agenti dei servizi segreti americani. L'autrice porta anche alla luce come le vittime ebree dell'Olocausto siano state sistematicamente escluse dai membri della Commissione - una scelta che ha alimentato l'ascesa del gruppo, ma che ha anche contribuito alla sua prematura caduta.

La storia che l'autrice porta alla luce fornisce una visione nuova e sorprendente di come la memoria bellica abbia plasmato la vita intellettuale e la lotta ideologica europea dopo il 1945, dimostrando che le lezioni chiave che gli europei occidentali trassero dalla guerra erano incentrate sul "campo", immaginato innanzitutto come sito di repressione politica piuttosto che di genocidio etnico. Sopravvissuti politici sostiene che il dogma e l'acrimonia della guerra fredda, legati a una comprensione distorta delle principali atrocità della Seconda guerra mondiale, hanno messo in ombra le possibilità umanitarie del nascente movimento contro i campi di concentramento, mentre l'Europa affrontava le violente lotte di decolonizzazione degli anni Cinquanta.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781501732799
Autore:
Editore:
Rilegatura:Copertina rigida
Anno di pubblicazione:2019
Numero di pagine:312

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)