Sono uno snob?

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Titolo originale:

Am I a Snob?

Contenuto del libro:

Esiste una "grande frattura" tra cultura alta e cultura di massa? I romanzi modernisti sono per, da e su snob? Cosa potrebbero avere da dirsi Lord Peter Wimsey, Mrs. Dalloway e Stephen Dedalus? Il libro di Sean Latham, scritto in modo accattivante, "Sono uno snob? " ripercorre l'evoluzione della figura dello snob attraverso le opere di William Makepeace Thackeray, Oscar Wilde, Virginia Woolf, James Joyce e Dorothy Sayers.

Ognuno di questi scrittori ha avuto un ruolo distintivo nella trasformazione dello snob letterario da volgare arrampicatore sociale a maestro del gusto. Nel processo, alcuni romanzieri e le loro opere divennero emblemi di raffinatezza, trattati come se fossero in qualche modo separati o al di sopra della narrativa del mercato popolare, mentre altri trovarono un pubblico popolare. Latham sostiene che sia gli scrittori di nicchia come Joyce sia i romanzieri popolari come Sayers lottarono disperatamente per combattere le proprie pretese.

Ritraendo gli snob nei loro romanzi, hanno cercato di criticare e persino di trasformare le istituzioni culturali ed economiche che ritenevano li isolassero dal vasto pubblico di lettori che desideravano. Latham considera lo snobismo che è emerso e si aggrappa tuttora al modernismo non come uno sfortunato sottoprodotto dell'innovazione estetica, ma come un problema continuo della produzione culturale.

Attingendo agli strumenti e alle intuizioni della sociologia letteraria e degli studi culturali, Latham traccia le origini ottocentesche dello "snobismo", quindi esplora i modi in cui gli autori modernisti hanno sviluppato il proprio snobismo come mezzo per giungere a una coscienza critica riguardo alle connessioni tra capitale sociale, economico e culturale. Il risultato, afferma Latham, è un modernismo direttamente coinvolto nel mercato culturale, ma profondamente in conflitto con i termini del suo successo.