Soggetti senza parole: la zona grigia della grande carestia

Titolo originale:

Subjects Lacking Words?: The Gray Zone of the Great Famine

Contenuto del libro:

All'epoca della Grande Carestia irlandese, i poveri erano, in alcuni casi, così "ridotti" che si trattavano con brutale insensibilità. I mariti abbandonavano mogli e figli.

Le madri strappavano il cibo dalle mani dei neonati. I vicini si rubavano le razioni a vicenda. Si arrivava persino a uccidere per il cibo.

Questa insensibilità si estendeva anche ai morti. I corpi umani venivano gettati in fosse comuni o lasciati senza sepoltura per essere devastati da cani e maiali, ratti, corvi e gabbiani.

Sono stati segnalati anche casi di cannibalismo. Negli anni successivi, alcune persone, che avevano sofferto a loro volta negli anni '40 del XIX secolo, si vergognarono di non aver offerto solidarietà umana ad altri in difficoltà. Tuttavia, se c'erano argomenti che mancavano di parole - cose difficili da descrivere o spiegare - coloro che erano stati nell'abisso ne parlavano.

I sopravvissuti ad altre crisi umanitarie hanno dimostrato che gli esseri umani sono straordinariamente resistenti. E, nel caso dell'Irlanda, non c'è alcuna base per l'idea facile e insulare che la Grande Carestia sia stata "così profondamente tragica da essere troppo traumatica da ricordare".