Separatismo radicale croato e terrorismo della diaspora durante la guerra fredda

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Titolo originale:

Croatian Radical Separatism and Diaspora Terrorism During the Cold War

Contenuto del libro:

Il separatismo radicale croato e il terrorismo della diaspora durante la guerra fredda esamina uno dei gruppi di terroristi più attivi ma meno ricordati della guerra fredda: i separatisti radicali croati anti-jugoslavi. Operando in Paesi molto diversi tra loro come Svezia, Australia, Argentina, Germania Ovest e Stati Uniti, gli estremisti croati sono stati responsabili di decine di attentati, di numerosi omicidi tentati e riusciti, di due incursioni di guerriglia nella Jugoslavia socialista e di due dirottamenti aerei durante l'apice della Guerra Fredda.

Solo in Australia, i separatisti croati hanno compiuto non meno di sessantacinque atti di violenza significativi in un periodo di dieci anni. I croati della diaspora svilupparono una delle reti terroristiche più estese della Guerra Fredda e, in totale, commisero in media un atto di terrore ogni cinque settimane in tutto il mondo tra il 1962 e il 1980. Tokic si concentra sui fattori sociali e politici che hanno radicalizzato alcuni segmenti della popolazione croata della diaspora durante la Guerra fredda e sulle condizioni che li hanno portati ad abbracciare il terrorismo come forma accettabile di espressione politica.

Il libro è incentrato sui discorsi e sulle pratiche di radicalizzazione, sui modi in cui gli individui e i gruppi che praticano il terrorismo costruiscono una particolare immagine del mondo per giustificare le loro azioni. Attingendo a prove esaustive da diciassette archivi in dieci Paesi di tre continenti - tra cui comunicati diplomatici, pamphlet e manifesti politici, manuali sulla costruzione di bombe, trascrizioni di interrogatori di polizia di sospetti terroristi e lettere personali tra terroristi - Tokic racconta la storia completa di uno dei movimenti politici globali più avvincenti della Guerra Fredda.