Senza casa: Adorno e il problema dell'abitare

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Titolo originale:

Unhoused: Adorno and the Problem of Dwelling

Contenuto del libro:

Unhoused: Adorno and the Problem of Dwelling è il primo studio su Theodor Adorno come filosofo dell'abitazione. Trattando la propria esperienza di esilio come emblematica della vita tardo-moderna, Adorno osserva che l'abitazione del XX secolo è stata resa “impossibile” dal nativismo, dalle decimazioni della guerra e, nel dopoguerra, dall'assimilazione sempre più completa dell'abitazione alla proprietà privata.

La posizione di Adorno sul significato e sulle prospettive di un'abitazione adeguata - un concetto sul quale non scrisse mai in modo sistematico, ma sul quale tornò comunque spesso - non era quella di far rivivere uno stato invulnerabile di casa o di abitazione. Piuttosto, Adorno riteneva che l'unico approccio responsabile all'abitazione fosse quello di coltivare un'etica dello spostamento, di imparare “come non essere a casa propria”.

Unhoused rintraccia quattro figurazioni dell'abitare problematico nei testi di Adorno - la mancanza di casa, le terre di nessuno, il teatro della natura e l'ironica relazione di proprietà - e le legge come interventi e sfide attuali per l'architettura, l'edilizia e il senso di appartenenza di oggi. Impegnate come siamo in contesti giuridici e finanziari che aderiscono a una logica molto diversa, queste figurazioni chiedono cosa significhi organizzare, progettare, costruire e coabitare in modi che ravvivano relazioni non esclusive con noi stessi, gli altri, gli oggetti e il luogo.