Scritti antiapollinari

Titolo originale:

Anti-Apollinarian Writings

Contenuto del libro:

San Gregorio di Nissa scrisse due opere nel 380 per attaccare l'insegnamento cristologico di Apolinario di Laodicea e dei suoi seguaci. Si tratta del corposo trattato Refutazione delle opinioni di Apolinario (l'Antirrheticus) e della breve lettera al vescovo di Alessandria, A Teofilo, contro gli apollinaristi. L'Antirrheticus è un commento ostile all'opera di Apolinario intitolata La dimostrazione (Apodeixis) dell'incarnato divino a somiglianza di un essere umano. L'Apodeixis non è sopravvissuta in modo indipendente e la nostra conoscenza dipende quasi completamente da Gregorio.

L'Antirrheticus è un'opera trascurata e questa è la prima traduzione inglese ad essere pubblicata. Ha avuto una cattiva reputazione tra molti studiosi moderni. Gregorio è accusato di essere prolisso e ripetitivo e di aver travisato o frainteso molte delle idee cristologiche di Apolinario. In questa sede si sostiene che l'opera è comunque di notevole interesse teologico. È infatti in grado di identificare con successo i principali problemi sollevati dal concetto centrale di Apolinario di Cristo come "mente incarnata", e fornisce anche una visione essenziale della cristologia e della soteriologia di Gregorio stesso.

La traduzione è accompagnata da un commento che fornisce al lettore una guida alla complessità delle argomentazioni di Gregorio. L'introduzione comprende una panoramica sulla storia dell'apollinarismo e discute fino a che punto sia possibile ricostruire, dai frammenti citati da Gregorio, gli argomenti dell'Apodeixis di Apolinario a cui egli risponde. Esamina inoltre il contesto e la cronologia di entrambe le opere antiapollinarie di Gregorio ed esamina criticamente gli argomenti che esse mettono in campo.