Punteggio:
Il libro offre un'esplorazione approfondita delle narrazioni storiche sulla schiavitù, in particolare in Nord Africa, e ha ricevuto recensioni contrastanti da parte dei lettori. Alcuni lo hanno trovato illuminante ed essenziale per la comprensione dei contesti storici, mentre altri ne hanno criticato la mancanza di equilibrio e profondità.
Vantaggi:Il libro offre una quantità significativa di informazioni, è consigliato a chi è interessato alla storia ed è considerato importante a fini educativi. Molti lettori hanno trovato le narrazioni accattivanti e intriganti, soprattutto le storie delle donne prigioniere.
Svantaggi:I critici sostengono che il libro manchi di una prospettiva equilibrata e che l'introduzione dell'autore sia parziale, concentrandosi troppo sul discredito delle narrazioni invece di fornire un contesto. Alcuni lettori ritengono che si tratti di uno spreco di tempo e denaro, suggerendo che ci sono risorse migliori disponibili sull'argomento.
(basato su 10 recensioni dei lettori)
White Slaves, African Masters: An Anthology of American Barbary Captivity Narratives
Alcune delle storie più popolari nell'America del XIX secolo erano racconti sensazionali di bianchi catturati e ridotti in schiavitù in Nord Africa. White Slaves, African Masters raccoglie per la prima volta una selezione di queste storie di prigionia barbaresca, che hanno influenzato in modo significativo i primi atteggiamenti americani verso la razza, la schiavitù e il nazionalismo.
Sebbene i corsari barbareschi abbiano iniziato a catturare coloni nordamericani già nel 1625, le narrazioni sulla prigionia barbaresca cominciarono a fiorire solo dopo la Rivoluzione americana. In quegli anni, le storie di prigionia barbaresca costrinsero il governo degli Stati Uniti a pagare umilianti tributi ai governanti africani, stimolarono la creazione della Marina statunitense e portarono alla prima guerra post-rivoluzionaria americana. Questi racconti sono stati utilizzati sia per giustificare che per diffamare la schiavitù.
Le testimonianze qui raccolte vanno dalla storia di John Foss, che nel 1798 fu riscattato dall'amministrazione di Thomas Jefferson in cambio di un tributo pari a un sesto del bilancio federale annuale, a quella di Ion Perdicaris, il cui rapimento (probabilmente inscenato) a Tangeri nel 1904 spinse Theodore Roosevelt a inviare navi da guerra in Marocco e ispirò il film del 1975 Il vento e il leone. È inclusa anche l'insolita storia di Robert Adams, un afroamericano dalla pelle chiara che fu rapito dagli arabi e usato da loro per cacciare schiavi negri.
Catturato dagli abitanti di un villaggio nero che lo credevano bianco.
Poi fu rivenduto a un gruppo di arabi, dai quali fu riscattato da un diplomatico britannico.
Da tempo fuori catalogo e mai antologizzati prima, questi affascinanti racconti aprono un capitolo completamente nuovo della storia letteraria americana delle origini e gettano nuova luce sui generi più familiari della narrazione della prigionia indiana e della narrazione degli schiavi americani.
"Baepler ha reso un servizio agli storici della letteratura e della cultura americana raccogliendo questi racconti della prigionia di Barberia, da tempo fuori catalogo.... L'eccellente introduzione di Baepler e la bibliografia completa di fonti primarie e secondarie migliorano notevolmente la nostra conoscenza di questo genere affascinante" - Library Journal.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)